Sono iniziati alle 20 e sono proseguiti nella notte fino alle prime ore del mattino gli arrivi autonomi, ben sette, di imbarcazioni che hanno portato a sbarcare a Lampedusa 181 migranti, anche grazie all'intervento in mare di unità di GdF e Guardia Costiera. Si tratta di uomini, donne e bambini, non solo tunisini, ma anche appartenenti a diverse nazionalità.

Incessante è stato il lavoro dei soccorritori in mare e di coloro che si sono occupati della prima accoglienza.

Per quanto riguarda i soccorsi in Libia, Alarm Phone ha fatto chiarezza riguardo al possibile naufragio di 56 persone di cui aveva parlato anche l'UNHCR in Libia.

"I giornali - aveva dichiarato ieri la Ong - hanno comunicato che una barca è stata soccorsa e riportata in Libia. Questa NON è la stessa barca che ci ha contattati: abbiamo parlato con le persone a bordo meno di un'ora fa e sono ancora in pericolo senza nessun soccorso in vista. Sono a mare da più di 60 ore!"

La sorte di quella imbarcazione è stata poi chiarita più tardi, dopo che alle 19.30 nessuno ancora era in intervenuto in soccorso, con le autorità europee che rimandavano alla Libia la responsabilità per qualsiasi intervento.

Solo questa mattina la cosiddetta Guardia costiera libica è intervenuta in "soccorso", anche se - va aggiunto - ad Alarm Phone non è arrivata la riprova che i migranti "salvati" siano effettivamente gli stessi che hanno chiesto aiuto. L'ultimo contatto con loro era avvenuto alle 3 del mattino.