Primarie? Referendum? No, gazebarie! Considerando la singolarità della consultazione organizzata dal centrodestra per scegliere il proprio candidato sindaco a Roma alle prossime elezioni amministrative, il nome non poteva essere diverso.

Per tutta la giornata di sabato 12 marzo e  nella mattinata di domenica 13, nei gazebo allestiti nei 15 municipi della capitale, gli elettori del centrodestra ha potuto esprimere la propria preferenza per Bertolaso sindaco.

Un modo nuovo e curioso per la scelta di un candidato, considerando che, una risposta negativa lascerebbe la coalizione ed il principale partito che la compone (almeno per quanto riguarda le amministrative a Roma) praticamente in braghe di tela, dovendo poi scegliere un nuovo candidato... e magari ripetere la consultazione sul suo gradimento.

Sarebbe stato possibile uno scenario del genere? Certamente no. Per questo il risultato non poteva che essere scontato. Dopo la chiusura dei seggi, si sono svolte le operazioni di spoglio e presso la sede del comitato elettorale di Bertolaso, in Via Torrerossa 94, sono stati comunicati i risultati che hanno sancito il placet per l'ex capo della Protezione Civile.

Nella conferenza stampa di presentazione dei risultati, lo spogli era  ancora incorso. Dopo le 19 era stata scrutinata solo un poco più della metà delle urne e conteggiate circa 28.000 preferenze. Questo dà una proiezione di votanti stimata tra le 45-50.000 unità.
Con lo scrutinio che ha raggiunto il 56,7% delle voti, Bertolaso ha ottenuto il sì del 96,7% dei romani, mentre solo il 3,3% non lo vuole sindaco di Roma.

Il numero  di 50.000 votanti  era già stato annunciato in mattinata, anche da Brunetta, ma come hanno riportato alcuni organi di informazione, uno stesso elettore poteva tranquillamente esprimere la propria preferenza più volte in seggi diversi. D'altronde non poteva che essere così, visto che i votanti non  erano registrati e che i documenti erano controllati solo nel caso fosse stato necessario  verificare l'età.

Dopo l'esito, scontato, del voto resta da vedere quale sarà l'atteggiamento del segretario della Lega Matteo Salvini, contrario alla candidatura di Bertolaso. La Lega, a Roma, non ha molto peso, ma la polemica tra il partito di Salvini e quello di Berlusconi va al di là di quella consultazione e va intesa su chi sarà colui che guiderà, a livello nazionale, il centrodestra.

Nel frattempo Giorgia Meloni sta in silenzio, ma molti ancora credono in un colpo di scena dell'ultimo momento. La sua candidatura incontrerebbe i favori di Salvini.