Save the Children in una nota diffusa martedì, ha espresso la propria forte preoccupazione per la conferma di cinque nuovi casi di Ebola individuati negli ultimi giorni nella Repubblica Democratica del Congo, due dei quali localizzati nella zona di Tchomia, nella provincia di Ituri, vicino al confine con l’Uganda.

Tchomia, situata sul lago Alberto, si trova 62 km a sud del capoluogo di provincia di Bunia, a circa 200 chilometri da Beni, in Nord Kivu, l'area in cui si è sviluppato il decimo focolaio di Ebola in Repubblica Democratica del Congo.

I forti timori della popolazione riguardo al virus Ebola hanno reso difficile l'accettazione da parte della comunità di organizzazioni umanitarie come Save the Children, ma l'Organizzazione è già riuscita a raggiungere oltre 254.000 persone fornendo loro informazioni essenziali.

"I nostri operatori sanitari stanno svolgendo un lavoro straordinario visitando le famiglie porta a porta e alleviando la paura riguardo all’Ebola - ha dichiarato Heather Kerr, Direttore di Save the Children nella Repubblica Democratica del Congo. - Se le persone arrivano in tempo in un centro di trattamento hanno buone possibilità di sopravvivere. Ma le famiglie hanno visto alcuni pazienti entrare nei centri e non uscirne e questo può scatenare la paura tra la comunità, causando anche la fuga di persone che presentano sintomi.

Gli ultimi casi identificati, tra cui una persona già conosciuta a Beni e che ora è stata individuata a Tchomia, rafforzano ancora di più la convinzione che in questo momento il nostro lavoro dentro e fuori Beni è particolarmente cruciale".


A conferma delle preoccupazioni Save the Children, si aggiungono anche quelle dell'OMS, che opera nelle aree colpite dal focolaio con proprio personale.

Peter Salama, capo per le emergenze dell'OMS, in una conferenza stampa a Ginevra ha oggi dichiarato di essere estremamente "preoccupato che diversi fattori possano convergere nelle prossime settimane e mesi, finendo per creare una potenziale tempesta perfetta", che significherebbe una diffusione incontrollata del virus che potrebbe interessare anche il vicino Uganda.

Per Samala, i fattori che possono contribuire al diffondersi dell'epidemia di Ebola nel nord-est della Repubblica Democratica del Congo sono dovuti all'intensificarsi degli attacchi dei gruppi armati che operano nella zona, alla resistenza delle comunità locali ad accettare le vaccinazioni e alla diffusione geografica della malattia molto vicina al confine ugandese.

A seguito dell'attuale epidemia sono morte finora almeno 100 persone, su 150 casi registrati, nelle province del Nord Kivu e dell'Ituri.