Con una nota ufficiale diffusa domenica, il ministero degli Esteri dichiarava, in merito alla vicenda della nave Diciotti, di aver "ufficialmente e formalmente investito della questione la Commissione europea", affinché provvedesse a "individuare una soluzione in linea con i principi di condivisione tra gli Stati membri dell’Unione Europea, concordati al Consiglio Europeo di giugno 2018, con riferimento ai flussi migratori".

Successivamente, Moavero Milanesi si era sentito telefonicamente con il Presidente francese Emmanuel Macron e la Cancelliera tedesca Angela Merkel.

Lunedì, il ministro degli Esteri ha poi dichiarato, sempre con un comunicato del ministero, che "quanto espresso dal Presidente Macron e dalla Cancelliera Merkel, nel corso di una recente conversazione telefonica, relativamente alla necessità di una soluzione europea coordinata in tema di lotta contro i trafficanti di essere umani, di accoglienza di chi ha diritto di asilo nell'UE e più in generale, di sfida migratoria, ci trova in sintonia.

Si tratta infatti di una posizione che corrisponde a quanto l’Italia sta chiedendo da tempo e che corrisponde alle conclusioni del Consiglio Europeo del 28 giugno, dove inequivocabilmente si chiamano i Partner europei a un impegno comune, stabile e ben strutturato, in materia di flussi migratori.

Continueremo ad adoperarci nelle pertinenti sedi europee affinché si giunga a una rapida attuazione di questo approccio".


Come l'attività diplomatica sopra descritta possa poi concretizzarsi per risolvere il problema della nave Diciotti è ancora di là da venire.

Nel merito, però, non ha dimenticato di fornire indicazioni al riguardo colui che, in pratica, è il vero presidente del Consiglio dell'attuale governo del Cambiamento, Matteo Salvini. Queste le sue dichiarazioni rilasciate alla trasmissione di Rai3 Agorà Estate, riprese dalle agenzie.

«La nave Diciotti può anche sbarcare in Italia, basta che le oltre 170 persone vengano suddivise tra paesi europei in base alla solidarietà europea.

In Unione europea ci sono 27 paesi, facessero la cortesia, visto che negli ultimi anni abbiamo accolto 700mila persone, facessero la loro parte... questo Governo ha altre priorità.»

In merito alla possibilità di contravvenire a quanto stabilito dalle convenzioni internazionali in norma di rispetto dei diritti umanitari, Salvini ha detto che «si possono anche rivedere. Si possono rivedere le concessioni autostradali, si possono rivedere anche convenzioni di 20, 30, 50 anni fa. Il mondo nel frattempo è cambiato e l’immigrazione è cambiata.»

Ma in passato l’Italia è stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo a causa di un respingimento di migranti in Libia. Ma per Salvini non conta, perché: «Nel frattempo ne sono arrivati più di 700mila, di cui la maggioranza assoluta non in fuga da guerre, per una spesa minima di 15 miliardi, con 15mila morti nel Mediterraneo.

L'unico modo è bloccare gli scafisti e spendere quei soldi al di là del Mediterraneo per evitare che si mettano su un barcone.»


Il premier in pectore ha poi postato su Facebook il risultato dell'opinione di alcuni telespettatori di Sky, per dimostrare che, comunque, a torto o a ragione la maggioranza degli italiani la penserebbe come lui... e per uno come Salvini ciò è sufficiente per credere di essere nel giusto.