Coronavirus: da una parte il direttore dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), Robert Redfield, dall'altra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Entrambi, ieri, hanno dibattuto a distanza su mascherine e vaccino in relazione alla pandemia.

Prendiamo i due argomenti separatamente ed iniziamo dalle mascherine.

Ecco che cosa ha detto Redfield al riguardo intervenendo in audizione presso una commissione del Congresso Usa, mentre con una mano mostrava una mascherina:

"Offre più garanzie di proteggermi contro la Covid rispetto ad un vaccino anti Covid, la cui immunogeneticità potrà essere forse del 70% e se non ottengo una risposta immunitaria, il vaccino comunque non potrà proteggermi. Questa mascherina, invece, sì".


E questo è come Trump ha risposto a tale affermazione:

"C'è un mucchio di gente che non vuole indossare le mascherine. C'è un mucchio di gente che pensa che le mascherine non facciano bene. L'idea della mascherina è buona, ma... la tocchi costantemente, poi tocchi la faccia, tocchi i piatti... Ci sono persone che ritengono che le mascherine non siano utili".

È evidente a chiunque sia in grado di ragionare che quanto detto da Trump è illogico. Infatti, se il pericolo di una mascherina è quello di infettare perché le persone la toccano all'esterno (presumendo pertanto che contenga il virus), va da sé che non portandola quelle persone si sarebbero già comunque infettate non avendo alcuna protezione contro il coronavirus! Ma la logica, anche elementare, non deve albergare nella mente di Trump e di chi è disposto a votarlo.


Veniamo adesso al secondo tema, quello del vaccino. Quando sarà disponibile? Ecco, ancora una volta, che cosa ha detto ieri Redfield, direttore dei CDC:

"Penso che un vaccino sarà inizialmente disponibile tra novembre e dicembre, ma in quantità molto limitata, e sarà dato seguendo delle priorità ben precise. Se mi viene chiesto quando un vaccino sarà disponibile per tutti gli americani, in modo che possano tornare alla vita di prima senza rischiare il contagio, questo non potrà avvenire prima della fine del secondo trimestre o nel terzo trimestre del 2021".


Ed ecco la replica di Trump:

"Ho avuto l'impressione che [Redfield] non si sia reso conto di ciò che diceva. Se intendeva dire ciò che ha detto, è un errore, perché noi siamo pronti a distribuirlo [il vaccino], immediatamente a gran parte del nostro Paese e anche oltre, perché vogliamo aiutare anche gli altri Paesi. Ma siamo pronti a distribuirlo immediatamente".


I due vaccini "americani" in fase avanzata di preparazione utilizzano una tecnologia che, per preservarne l'efficacia, richiede che venga mantenuta la catena del freddo fino alla sua inoculazione. Stiamo parlando di temperature che devono arrivare fino a 70° gradi sotto lo zero. Pertanto, già questo fa capire che la vaccinazione dovrà avvenire solo in centri specializzati e non potrà comunque essere una vaccinazione di massa. Evidentemente a Trump non lo hanno spiegato o probabilmente non lo ha neppure capito... e non sarebbe certo sorprendente! In ogni caso, quello che ha affermato è falso.