Nel corso del 2024, l'Italia registra un paradosso nella sicurezza lavorativa: se da un lato diminuiscono le denunce di infortuni sul lavoro, dall'altro aumentano i casi mortali. Secondo i dati provvisori diffusi dall'Inail (Istituto Nazionale per l'Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro), tra gennaio e dicembre 2024 sono state presentate 414.853 denunce di infortunio (escluse quelle relative agli studenti), con un calo dell'1,9% rispetto al 2023 e del 24,2% rispetto al 2022. Tuttavia, i decessi salgono a 797, sette in più rispetto ai 790 del 2023 e 18 in più rispetto al 2019, anno pre-pandemico.  

Nonostante il miglioramento generale nel numero di infortuni (–11,5% rispetto al 2020 e –10,2% sul 2019), l'aumento delle morti sul lavoro solleva interrogativi. L'incidenza dei decessi ogni 100 mila lavoratori scende lievemente, passando da 3,38 nel 2019 a 3,31 nel 2024 (–2,1%), ma la percentuale di infortuni mortali sul totale delle denunce cresce: dal 71,9% del 2019 al 74,0% del 2024. Un dato che riflette una maggiore gravità degli incidenti.  

L'incremento dei decessi interessa principalmente la gestione industria e servizi (da 669 a 686 casi), con settori critici come:  

  • Costruzioni (156 decessi, +6 sul 2023),  
  • Trasporto e magazzinaggio (111 casi, +2),  
  • Manifatturiero (101 casi, stabile).  

In calo, invece, l'agricoltura (da 107 a 102) e il conto Stato dipendenti (da 14 a 9).  

A livello territoriale, si osserva un aumento al Centro (+21 denunce) e nelle Isole (+22), mentre calano al Sud (–20), Nord-Est (–10) e Nord-Ovest (–6). Tra le regioni, spiccano:  

  • Incrementi: Toscana (+16), Lazio (+14), Sicilia (+13), Campania (+10).  
  • Riduzioni: Puglia e Veneto (–18), Abruzzo (–14), Piemonte (–10).  

L'aumento delle morti riguarda esclusivamente la componente maschile, con un balzo delle denunce tra i lavoratori stranieri (da 155 a 176), a fronte di un calo tra gli italiani (da 635 a 621). L'analisi per età evidenzia criticità tra:  

  • 25-29 anni (da 29 a 34),  
  • 35-39 anni (da 38 a 46),  
  • 45-54 anni (da 199 a 225),  
  • Over 69 (da 39 a 47).  

Riduzioni significative si notano invece tra i 30-34enni (–5) e i 40-44enni (–26).  

I dati Inail delineano un quadro complesso: se gli sforzi per ridurre gli infortuni mostrano risultati, la crescita delle morti, specie in settori ad alto rischio come le costruzioni, richiede interventi mirati. L'aumento dei decessi tra lavoratori stranieri e giovani sottolinea l'urgenza di rafforzare formazione e controlli, soprattutto nelle regioni con trend negativi. La sfida per il 2025 sarà conciliare efficienza produttiva e tutela della vita umana.  



Fonte: dati Inail provvisori, aggiornati a dicembre 2024.