Un'indagine della Guardia di Finanza, denominata "Sorella Sanità", ha svelato un sistema che avrebbe consentito di pilotare appalti milionari della Sanità in Sicilia, portando, questa mattina, all’esecuzione di 12 misure cautelari, con due degli indagati che sono finiti in cella, mentre otto ai domiciliari e per altri due è scattato il divieto temporaneo di esercitare attività professionali, imprenditoriali e pubblici uffici.

Gli investigatori avrebbero accertato un giro di mazzette che ruotava intorno alle gare indette dalla Centrale Unica di Committenza della Regione Siciliana e dall'Asp 6 di Palermo per un valore di quasi 600 milioni di euro.

Ai funzionari pubblici sarebbe stata garantita una "commissione" che si aggirava intorno al 5% del valore dell'appalto. E questo sarebbe accaduto a partire dal 2016.

Tra gli arrestati ci sono anche Antonio Candela, attuale Coordinatore della struttura regionale per l'emergenza Covid-19 in Sicilia, e Fabio Damiani, attuale direttore dell'Asp di Trapani. Candela, che è ai domiciliari, è stato Commissario Straordinario e Direttore generale dell'Asp di Palermo.