Ha ripreso, da vedere se possa essere definita o meno inesorabile, la caduta dei prezzi al consumo in Italia. L'ultima rilevazione di ottobre 2016 con i datgi definitivi pubblicatgi dall'Istat, indica che l'inflazione diminuisce  del -0,1%  rispetto al mese di settembre e, su base annua, confrontata con lo stesso mese del 2015, del -0,2%.

La flessione, rileva l'Istat, è determinata soprattutto dai beni energetici, a cui si affianca la caduta dei prezzi dei beni alimentari non lavorati (-0,4%, da +0,4% di settembre) e dei servizi ricreativi, culturali e della cura della persona, la cui crescita si azzera rispetto al +0,6% di settembre.

Comunque, togliendo dal computo i beni energetici, l’inflazione si attesterebbe comunque al +0,2%, ben al di sotto del +0,5% del mese precedente).

Anche l’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione nulla rispetto a settembre e diminuisce dello 0,1% nei confronti di ottobre 2015.

Inutile ripetere che, in base a quanto indicato dalla BCE, il livello ottimale per una crescita stabile dovrebbe registrare un andamento dell'inflazione costante intorno al 2%.