Una vera e propria provocazione la difesa dei lavoratori italiani da parte di Giorgia Meloni
La signora Meloni, insieme alla foto riproposta in alto, oggi ha dichiarato:
"Migliaia di lavoratori hanno perso il lavoro. Non è accettabile che le multinazionali che beneficiano dei contributi pubblici possano decidere - da un momento all'altro - di delocalizzare e di mandare sul lastrico centinaia di famiglie, aggravando così la situazione occupazionale ed economica italiana. Il tutto nell’assordante silenzio di una sinistra ormai distante anni luce dai problemi reali della Nazione".
La signora Meloni, però, si è dimenticata di ricordare due cose. La prima è elencare quanto ha fatto finora il suo partito per evitare le delocalizzazioni.
La seconda è che lei è la prima fan di Viktor Orban e della sua Ungheria che fonda il proprio "successo" economico sulla delocalizzazione delle aziende manifatturiere, e non solo, che in precedenza avevano sede in altri Paesi dell'Unione... ITALIA COMPRESA.
Per farlo, Orban ha utilizzato e utilizza i fondi europei, anche quelli dell'Italia, e fa sì che il reddito dei suoi connazionali rimanga il più possibile basso, in modo tale che i costi di produzione di chi ha delocalizzato in quel Paese siano il più possibile convenienti.
In sostanza, la Meloni fa la paternale alla sinistra (che di colpe ne ha sicuramente molte), quando lei esalta come esempio da seguire per l'Italia un omofobo razzista che ruba posti di lavoro agli stessi operai che lei pretende di voler difendere!
Non è assurdo?