Lei è viva, è giusto fare questa premessa, ma questa lettera va letta per capire quanto vivono nella paura le persone soggette a stalker o a furto d’identità. La violenza psicologica è tanto dolorosa e umiliante come la violenza fisica forse di più…

Sto pensando al suicidio, prima ci pensavo ogni settimana, poi ogni giorno, ora ci penso ogni minuto.

Molti pensano che sia perché esco ed entro in ospedale, assolutamente no.

Molti pensano che sia perché uso psicofarmaci con continuità, assolutamente no.

Queste sono le conseguenze.

La realtà è che hai la mia vita, che non è più mia, e non lo sarà mai più.

Vivo nella paura costante, e questo perché ciò che avrebbe dovuto essere nostro tu hai dovuto renderlo di tutti. Perché mi dici che devo pagare le conseguenze delle mie azioni. Perché mi imponi di non contattare più nessuno nella tua vita mentre tu ti ergi come chi invece può entrare nella vita di tutti quelli che mi conoscono. Non sono nemmeno più in grado di lavorare. Fine stop, anche quello che sapevo fare e diventato inutile grazie a te. Le persone mi dicono denuncia vai alla polizia, ma io sono bloccata in un terrore che nemmeno pensavo potesse esistere.

Sappi però che quando io porrò fine alla mia vita, che ormai è tua, nomi cognomi indirizzi qualsiasi cosa, avrò finalmente il coraggio di scriverli di inviarli di pubblicarli, il mondo saprà chi sei e quello che fai e io sarò libera.

Nel frattempo tu mi stai uccidendo piano piano...