Nella notte di martedì, l'aviazione militare israeliana ha nuovamente attaccato degli obbiettivi in territorio siriano, in un'area nei pressi della capitale Damasco, ferendo tre soldati siriani.

Secondo quanto dichiarato da fonti militari siriane, l'attacco è stato portato da aerei israeliani che hanno lanciato missili dal Libano. La contraerea siriana ne avrebbe intercettata la maggior parte prima che questi potessero raggiungere i loro obbiettivi, che però non sono stati precisati.

Da parte dell'esercito israeliano non vi è stata alcuna replica in risposta alle accuse portate dalla Siria, salvo un annuncio, successivo, pubblicato sull'account ufficiale dell'IDF in cui si dichiara che l'attacco è stato portato in risposta ad un missile lanciato dalla Siria.


Secondo una fonte indipendente, l'attacco israeliano avrebbe avuto come obbiettivo zone non industrializzate ad ovest e sud-ovest di Damasco, dove sarebbero stati colpiti depositi di armi appartenenti a Hezbollah o all'esercito iraniano, come già era accaduto in passato per attacchi analoghi.

Anche se gli Stati Uniti hanno deciso di rinunciare ad avere una presenza in Siria, con Trump che nei giorni scorsi ha annunciato il ritiro dei propri militari, Israele pone invece la massima attenzione a quanto avviene in quel Paese a causa della presenza dei militari iraniani, con il regime degli ayatollah che è visto come alleato chiave dal presidente siriano Bashar al-Assad.

Negli scorsi mesi l'aeronautica israeliana ha colpito numerosi obiettivi iraniani in Siria.