Il mese di aprile, in special modo, è stato terribile per il mercato petrolifero. Il brusco calo delle quotazioni ha spinto molte compagnie americane verso un disimpegno dal mercato, con tagli massicci agli investimenti.

Un andamento che, paradossalmente, sta proseguendo anche ora che le quotazioni del WTI sono risalite.

L'allentamento delle misure di confinamento e i tagli concordati e "applicati" dall'Opec+, infatti, stanno facendo risalire i prezzi del greggio a livelli pre-crisi.

Nonostante ciò, i disinteresse per lo shale oil sembra essere ormai conclamato, con il numero delle trivelle che continua a calare da dieci settimane, ormai sceso di quasi due terzi, raggiungendo i livelli di luglio 2009.