Anche Paratici sarebbe coinvolto nel caso Suarez. Se venisse dimostrato che era a conoscenza dell'esame "farlocco", Paratici, in quanto tesserato, rischierebbe una pesante squalifica e la Juventus una possibile penalizzazione.

Ma nonostante il clamore suscitato sui media e sui social, niente di tutto questo è stato ancora provato. 

Prima di tutto, tra le intercettazioni non ci sono telefonate dirette tra Paratici e componenti dell'Ateneo perugino dove Luis Suarez ha sostenuto l'esame.

Il nome di Paratici emerge la prima volta in un'intercettazione tra il direttore dell'Università per stranieri, Simone Olivieri, e il mediatore a cui la Juve si è rivolta per far sostenere a Suarez l'esame a Perugia, Maurizio Oliviero, che al Corriere della Sera ha dichiarato: 

«Mi chiamò una persona che fa parte dello staff della Juventus per sapere se nel mio ateneo si poteva sostenere il test B1. Io risposi che avrei interessato i colleghi dell'università per gli stranieri. Chiamai la collega Giuliana Grego Bolli e parlai pure con Simone Olivieri. Ad entrambi spiegai quali erano le richieste e girai i contatti. Poi non ho saputo più nulla.

Qualche giorno dopo l'esame sostenuto da Suarez sono stato contatto da Paratici che voleva dirmi che l'entourage del giocatore era rimasto molto soddisfatto dell'accoglienza ricevuta e voleva ringraziarmi. Una telefonata di cortesia».

Secondo quanto ricostruito dalla Juventus, Paratici, pur essendosi interessato all'acquisto di Suarez, non avrebbe mai contattato qualcuno dell'Università o si sarebbe in qualche modo interessato all'esame.

Inoltre, viste le lungaggini dell'iter burocratico per ottenere la cittadinanza, che non si sarebbe, quindi, potuto concludere in tempi brevi, era stato comunicato al centravanti uruguaiano che l'affare non sarebbe andato in porto.

Nel frattempo, in queste ore, si è chiusa la trattativa tra Barcellona e Atletico Madrid che ha sostituito Morata, finito alla Juventus, con Suarez, nuovo centravanti dei "colchoneros".