Nella città di Wakayama, nel Giappone occidentale, mentre il primo ministro Fumio Kishida, in carica dal 2021, stava tenendo un comizio elettorale in occasione delle imminenti elezioni distrettuali a sostegno di un candidato del suo partito, il Partito Liberal Democratico, un uomo di 24 anni ha lanciato un ordigno rudimentale, simile a una bomba fumogena, verso il palco.

L'esplosione, contenuta, non ha causato feriti, ma ha seminato il panico tra i presenti e ha costretto Kishida a interrompere il suo discorso e a lasciare il luogo sotto la protezione della scorta.

La polizia ha arrestato sul posto il presunto attentatore e ha avviato le indagini per chiarire il movente e le eventuali connessioni con altri gruppi o movimenti. Si tratta del secondo attacco contro un capo di governo giapponese in meno di un anno, dopo l'assassinio dell'ex primo ministro Shinzō Abe, ucciso a colpi d'arma da fuoco da un estremista di destra durante un comizio a Nara nel settembre 2022.

L'attentato contro Kishida ha suscitato la condanna e la solidarietà della comunità internazionale e ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e la stabilità politica del Giappone, nonostante abbia il più basso tasso di criminalità tra i paesi sviluppati e l'uso di armi sia molto circoscritto.

Kishida ha successivamente ripreso le attività della sua campagna elettorale nel prosieguo della giornata.