Nell'autunno del 2017, Josep Maria Bartomeu aveva orgogliosamente presentato per il Barcellona una previsione di fatturato per la stagione 2017-2018 di 897 milioni di euro,  il più alto al mondo per  qualsiasi società sportiva in qualsiasi competizione.

L'impresa è stata ripetuta l'anno successivo, con un previsione ancora maggiore di 960 milioni. E ancora, aveva fatto lo stesso per l'esercizio 2019/2020, superando in questo caso la mitica cifra di 1 miliardo, che però non è stata mai raggiunta a causa della pandemia.

Ma dopo quella vetrina di numeri da capogiro, il club di Messi ha fatto registrare una situazione economica estremamente grave tanto da metterne in discussione la solvibilità.

Così inizia l'articolo con cui lunedì, il principale quotidiano catalano, La Vanguardia, annunciava per il Barcellona due vie:  austerità o insolvenza.

Al 30 giugno 2020, secondo quanto riportato dal quotidiano, il Barcellona aveva un debito complessivo lordo di circa 900 milioni di euro (500 milioni di euro netti).

Debito, spiega ancora La Vanguardia, distribuito tra 480 milioni da rimborsare a lungo termine, e 420 milioni da rimborsare invece entro 12 mesi.

Il giudizio deriva dalle scadenze ravvicinate che il club dovrà affrontare a breve, definite nell'articolo insostenibili.

Sono circa 900 i milioni di debiti indicati dal Barcellona al 30 giugno 2020, a cui la squadra catalana poteva far fronte con una liquidità per circa 164 milioni e crediti verso società di calcio per 168 milioni. 

I fatturati stratosferici delle passate stagione sono stati frutto anche di plusvalenze e i ricavi del marketing sono stati assorbiti dal monte ingaggi stellare... senza dimenticare che anche alcuni degli acquisti di calciatori effettuati nelle ultime stagioni sono stati fatti a cifre stellari. La pandemia e l'impossibilità di dover rinunciare agli incassi derivanti dalla presenza degli spettatori al Camp Nou hanno fatto il resto.

Adesso il Barça dovrà tentare di rinegoziare le posizioni aperte verso i vari creditori, rappresentati da banche, altre società di calcio, agenti e fornitori. Se Bartomeu, adesso non più alla guida della società, la scorsa estate avesse lasciato partire Messi, tra risparmio sul suo salario e la somma derivante dalla vendita delle sue prestazioni sportive, probabilmente avrebbe messo nelle casse della società circa 200 milioni di euro. Invece...