Sulla vicenda ArcelorMittal, quello che il premier Conte può dire è che "il Governo c'è e con l'aiuto e la collaborazione di tutti, dell'intero sistema-Paese, farà di tutto per trovare una soluzione. Di tutto".

Che cosa questo, in termini concreti, possa significare è ancora da capire, anche in funzione di come andrà il prossimo incontro del Governo con i Mittal, dopo quello che si è tenuto in settimana a Palazzo Chigi.

In base a quanto riportano gli esperti del settore, quanto ArcelorMittal sta facendo, ricattare lo Stato sul numero di dipendenti da licenziare, non sarebbe così sorprendente visto che è abitudine di quell'azienda generare utili ottimizzando quanto più possibile sulla forza lavoro.

Da capire come il Governo vorrà o potrà rispondere al ricatto degli indiani. Una strada è quella di ripristinare il tanto discusso scudo penale nella modalità iniziale per togliere qualsiasi alibi ad ArcelorMittal ed andare allo scontro giudiziario a cui sarebbero collegate penali miliardarie.

Ma in quel caso - che i sindacati non si augurano - rimarrebbe comunque il problema della gestione dell'azienda che rischierebbe di rimanere in un limbo che finirebbe per essere l'anticamera della sua definitiva liquidazione, con il problema del risanamento ambientale di Taranto che, comunque, deve essere fatto in un modo o nell'altro.

Per questo, tutte le ipotesi rimangono sul tavolo, dalla nazionalizzazione al subentro di un nuovo acquirente... purché questo esista.

Ma perché il Governo possa avere un maggior potere contrattuale nei confronti di ArcelorMittal, sarebbe necessario che il cosiddetto "sistema Paese" remasse dalla stessa parte, ma così non è.

Infatti, per l'opposizione, gli impianti ex Ilva sono diventati un mezzo in più per la propria propaganda. E all'opposizione si è affiancata pure l'associazione di categoria, Confindustria, il cui presidente Boccia ha dichiarato che sarebbe opportuno rivedere i livelli occupazionali degli impianti acquisiti da ArcelorMittal poiché se il mercato non tira è giusto per un'azienda poter licenziare.

Inutile riportare la replica dei sindacati, che è facile immaginare.

In ogni caso, la mossa di ArcelorMittal è riuscita nei tempi e nei modi, finendo per mettere a nudo le criticità di questo Paese e di chi lo governa, oltre l'opportunismo di chi dice di voler fare il bene degli italiani, mentre invece persegue senza alcuna vergogna esclusivamente i propri interessi di parte.