Michał Sopoćko entrò nell’autunno del 1910 nel Seminario di Vilnius e i suoi studi durarono quattro anni. La vita nel seminario trascorreva secondo un ordine prefissato e le consuetudini esistenti da molti anni. Michał non aveva difficoltà a rispettare le regole di comportamento. Le esigenze del regolamento e della scienza, soprattutto la sfera della formazione, furono da lui accettate con piena apertura mentale, con comprensione e addirittura con grande entusiasmo. Dimostrò grande talento e si sforzò con profitto nell’apprendere la scienza. Lo studio non gli comportava alcun problema. Purtroppo non ci sono pervenuti documenti del periodo del seminario, che potrebbero fornire un quadro preciso dei risultati ottenuti da Michał nel campo della conquista del sapere filosofico e teologico[1].

Ancora più di prima, curò la sua formazione spirituale. Con interesse ascoltò le conferenze del padre spirituale sulla vita interiore, sulla vita spirituale e sulle metodiche della preghiera. Trasse grande beneficio dagli insegnamenti nell’ambito dell’ascetica. Ricordando quegli anni scrisse:

«Le più interessanti conferenze del padre spirituale sulla vita interiore le ho avuto durante la mia formazione nel seminario»[2].

 Michał trovò in seminario alcuni eccellenti sacerdoti; il loro comportamento fu degno d’imitazione. Essi furono: don Jan Uszyło - rettore, don Karol Lubianiec - ispettore, don Stanisław Zawadzki - padre spirituale, don Jan Kurczewski, don Leon Żebrowski, don Stanisław Miłkowski[3].

Fra questi spiccava padre Lubianiec. Quest’ultimo, presso i seminaristi, godeva dell’opinione di un fervente e amorevole superiore. Conduceva uno stile di vita ascetico. Era sempre equilibrato e padrone di se stesso, mai di cattivo umore. Alle lezioni era sempre preparato e nei confronti dei seminaristi sempre comprensivo. Partecipava alla vita sociale, gestendo un giardino d’infanzia e si occupava della costruzione di due chiese.  Il suo comportamento e quello degli altri professori non potevano non incidere sulla formazione di Michał. Riassumendo il periodo del suo soggiorno in seminario annotò nel Diario: «Il tempo passato qui è per me il più fruttuoso»[4]. Non potendo contare sull’aiuto dei familiari, continuò gli studi grazie a un sussidio concessogli dal rettore don J. Uszyłło.

Quando Michał iniziò il secondo anno degli studi, morì sua madre. Questa morte fu da lui vissuta con molto dolore. Durante il funerale, contrasse un forte raffreddore e in seguito il male divenne tanto cronico che ebbe delle ricadute per quasi tutto l’anno scolastico. Nonostante questo, non trascurò nulla della sua formazione spirituale, né di quella intellettuale. Nel corso della quaresima, fu tonsurato  e, dopo la Pasqua il 29 aprile 1912, ricevette i quattro ordini minori e superò gli esami regolarmente. In questo periodo nei suoi confronti fu usato un trattamento di favore. I responsabili del seminario decisero  di ammettere Michał alle ordinazioni del suddiaconato e diaconato un anno prima del previsto[5]. Una settimana prima della solennità della Pentecoste fu ordinato suddiacono a Kaunas. Fu ordinato Diacono alcune settimane dopo. Ricevette le ordinazioni dalle mani del vescovo di Kielce Augustyn Łosiński[6]. Alla fine del quarto anno di studio,  il 15 giugno 1914, fu ordinato sacerdote dal vescovo Franciszek Karewicz[7].Ksiądz Sopoćko doskonale zdawał sobie z tego sprawę, gdy przez długie lata w Wilnie, a później w Białymstoku, wychowywał pokolenia kapłanów-duszpasterzy.

dott.   Grzegorz Stanislaw  Lydek



 
[1] Cf. ibidem. 
[2] M. Sopoćko, Jak zostałem księdzem [Come sono diventato sacerdote], AAB, p. 1.
[3] Cf. ibidem.
[4] Dz., q. I, p. 14.
[5] H. Ciereszko, Ksiadz Michał Sopoćko profesor, wychowawca i ojciec duchowny alumnów i kapłanów [Don Michał Sopoćko professore, educatore e padre spirtiuale degli alunni e dei sacerdoti], pp. 75-76.
[6] Łosiny Augustyn nacque l’8 gennaio 1867, morì il 30 aprile 1937. Fu vescovo della diocesi di Kielce, negli anni 1910-1937: cf. Cz. Bartnik - J. Życiński, Bóg - człowiek - świat [Dio - uomo - mondo], Ksiegarnia Św. Jacka, Katowice 1991, p. 102.
[7] Franciszek Karewicz nacque il 28 settembre 1861, morì il 30 maggio 1945. Fu vescovo della diocesi di Żmudź negli anni 1914-1926; dal 1926 arcivescovo di Scytopolis: cf. H. Ciereszko, Życie i działalność Księdza Michała Sopoćki (1888-1975), pp. 228-230.