In queste ultime settimane, la questione governo sì - governo no ha monopolizzato l'attenzione relativa alle vicende della politica, lasciandone in ombra una che, apertasi lo scorso 4 marzo, era rimasta in sospeso ed è ben lontana dall'essere conclusa.

È quella che riguarda il Partito Democratico, ma che di fatto è il partito personale al servizio degli interessi di Matteo Renzi, che sabato si riunirà, a due mesi e mezzo dal voto, in un'Assemblea nazionale che, secondo quanto annuncia il segretario reggente Maurizio Martina, dovrà rappresentare "un momento fondamentale anche per un’analisi di quello che è accaduto e per il rilancio del nostro progetto dopo la pesante sconfitta".

Dopo che Renzi ha guidato il suo partito, da "senatore semplice", nella fase post-elezioni, con il solo risultato di favorire l'alleanza di governo tra 5 Stelle e Lega, che in futuro - a logica - potrebbe concretizzarsi anche in un'alleanza elettorale, adesso gestirà anche le sorti del Pd per capire quale sia la strada migliore che gli consenta di tornarne alla guida.

L'appuntamento di sabato 19 maggio all’hotel Ergife, servirà al Pd per decidere la data della convocazione del prossimo Congresso e l’elezione del segretario che guiderà il partito fino a tale appuntamento.

Maurizio Martina, dapprima aveva ipotizzato che congresso e primarie per l'elezione del segretario si svolgessero nel 2019, salvo poi doversi adeguare alle preferenze di padron Renzi che, invece, vuole anticipare entrambi gli appuntamenti all'anno in corso.

L'altro aspetto su cui il Pd, sabato, dovrà esprimersi, è chi farà da segretario fino alla celebrazione del prossimo Congresso.

Martina si è proposto in tal senso. Purtroppo per lui, nelle scorse settimane, con l'apertura ai 5 Stelle, ha dimostrato una certa intraprendenza che ha costretto il senatore semplice Matteo Renzi a doversi scomodare ed intervenire pubblicamente per scongiurare il pericolo di qualsiasi accordo. Quindi, non è da escludere che Martina venga sostituito in tal ruolo da un renziano di comprovata fiducia. Anzi, diciamo pure che è molto probabile.

Inoltre, va ricordato che, leggendo il regolamento alla lettera, l’Assemblea dovrebbe scegliere se eleggere il nuovo segretario o decidere di convocare il Congresso. Nel secondo caso, resterebbe in carica l'attuale presidente del partito, Matteo Orfini, con i vicepresidenti, e verrebbe nominata una cosiddetta commissione del Congresso, incaricata della sua gestione. Vedremo che cosa decideranno di fare.

Martina, che da segretario reggente ha introdotto l'appuntamento di sabato, ha parlato della necessità di svolgere un "lavoro costituente nei prossimi mesi, utile per ripartire dalle idee prima ancora che dalle persone", richiamando tutti gli iscritti, nuovamente, ad uno spirito collegiale, nella "speranza che la discussione di sabato non prenda una piega sbagliata."

L'apertura dei lavori, naturalmente, sarà affidata a Matteo Renzi. Tanto per cambiare!