Oggi ho avuto il piacere di salutare Viktor Orbán, in visita privata a Roma. Abbiamo fatto il punto sulle vicende internazionali di questi giorni, a partire dall’Afghanistan e dalla necessità di coinvolgere i paesi confinanti nell’accoglienza dei profughi senza gravare ulteriormente sull’Europa. Ma abbiamo anche parlato di come sostenere la ripresa economica dalla pandemia. Insieme continuiamo a lavorare verso l’obiettivo comune di avere una destra europea sempre più forte e decisiva.

Così, sora Meloni da Garbatella ha riassunto il vertice informale odierno con il collega Viktor Orban.

Ognuno è libero di incontrare chicchessia, come anche di motivare i suoi incontri come meglio crede... e tale diritto vale anche per la sora Meloni... ci mancherebbe!

In ogni caso, non possono passare inosservati un paio di paradossi. Il primo riguarda la ripresa economica post pandemia. E la Meloni vuol parlarne con Orban, che finora ha campato sul rubare le imprese all'Italia sfruttando i fondi europei per portarle in Ungheria? Di grazia, quale "aiuto" potrebbe ancora fornirci Orban per affossare ulteriormente l'economia del nostro Paese?

E a che serve una destra europea ad una come la sora Meloni che un giorno sì e l'altro pure ci parla di sovranismo, nazionalismo, patriottismo... per spiegarci quanto sia utile e bello chiudere un'intera nazione dentro i propri confini? Perché le serve una destra europea, se l'Europa deve essere formata da Paesi con i confini segnati dal filo spinato (immagine  metaforica)?

Ma forse il vero motivo dell'incontro era basato su quanto fosse necessario mettere in pratica da parte di Italia e Ungheria per non accogliere i rifugiati dall'Afghanistan... comprese le "coraggiosissime" donne di cui la sora Meloni riempie i suoi profili social. Anche quelle possono andare in Iran in Turkmenistan, in Tagikistan, in Pakistan... basta che non vengano in Europa, soprattutto né in Ungheria e neppure in Italia.