Mentre leggo attonita quanto è accaduto a Nizza e indugio con pietas di madre sulla foto impietosa di una bimba, vittima della strage, coperta da un lenzuolo e con ancora accanto la sua bambola...

mentre leggo della strage dei treni, dello strazio dei parenti e del terrore dei sopravvissuti.

Mentre leggo tutto questo l'occhio mi cade sulla notizia della morte del boss Bernardo Provenzano, morto a soli 83 anni, e che la cara salma sarà cremata a Milano....

In tutto questo andare della mia mente, che rimbalza tra l'una e l'altra notizia, all'improvviso prepotenti appaiono dei nomi.

Sono quelli di Falcone e Borsellino e dei ragazzi e ragazze delle scorte, di Ninì Cassara e di Don Puglisi, di Beppe Fava e Dalla Chiesa, e chi più ne ha più ne metta...

e del piccolo Giuseppe Di Matteo, sul cui cadavere i genitori non hanno neppure potuto versare una lacrima.

E mi domando in fondo quale sia la differenza tra un gesto terroristico dettato da una follia collettiva e le stragi dei signori della mafia

Il genere umano dovrebbe essersi evoluto, forse.

Alcuni antropologici dicono che siamo ancora troppo vicini allo stadio animale, e - sottolineano - in fondo questo è un bene, perché l'evoluzione richiede schemi e strutture ed equilibri nuovi che non sapremmo come gestire

Non so quanto questo sia vero, francamente non mi interessa neppure verificarne la veridicità, so solo che davanti a tutto questo ed alla memoria storica (che per me oggi è Provenzano e per tutti noi domani sarà una delle tante Nizza) mi vergogno profondamente di appartenere al genere umano

e mi chiedo e spero che prima o poi giustizia sia fatta, senza dover attendere quella divina.