Domenica 14 gennaio, LeU ha dichiarato che nel Lazio appoggerà il candidato del Partito Democratico, Nicola Zingaretti per il suo secondo mandato alla guida della regione.

Queste le parole di Pietro Grasso: «In questi giorni ho portato all’attenzione del presidente Zingaretti le richieste emerse dall’Assemblea dei delegati di Liberi e Uguali del Lazio sul profilo politico e sui punti programmatici in tema di sanità, mobilità, ambiente, gestione dei rifiuti, lavoro. Ci sono tutte le condizioni per costruire un’alleanza di sinistra, pertanto Liberi e Uguali sosterrà la candidatura di Nicola Zingaretti come Presidente alle prossime elezioni regionali.

La scelta di LeU sarebbe assolutamente logica e condivisibile, nell'ottica di quanto è sempre avvenuto in passato in Italia, con forze della stessa area che si presentano divise alle elezioni nazionali e unite a quelle degli enti locali.

Finalità e programmi, alla fine dei conti, sono diversi tra loro e, a rigor di logica, niente vieta di portare a termine quella che, a prima vista, potrebbe sembrare una contraddizione.

Quindi, in questa alleanza nel Lazio tra Pd e LeU tutto secondo la norma? Mica tanto. Perché Liberi e Uguali è nato solo poche settimane fa per distinguersi dalle politiche "berlusconiane" (parole dello stesso Grasso) del Partito Democratico guidato da Matteo Renzi.

Gli elettori che votano o vorrebbero votare a sinistra vedono in LeU una possibilità che certi ideali continuino ad essere rappresentati con coerenza e non più negati dal pragmatismo renziano necessario a supportare i suoi personalissimi interessi.

È vero che a livello locale un'alleanza non può avere nulla a che fare con un'alleanza a livello nazionale e quello che valgono non sono le persone, ma i programmi... Ma vallo a spiegare al Partito Democratico ed alla sua propaganda!

Un esempio? LeU non ha fatto la stessa scelta in Lombardia, negando l'alleanza a Giorgio Gori. La spiegazione del Pd? Perché la componente più irriducibile di Sinistra Italiana qui è minoritaria rispetto a Mdp che invece voleva l’accordo.

Ed inoltre: "Il profilo politico di Zingaretti è evidentemente considerato dai grassiani meno indigesto di quello di Gori, molto vicino a Renzi, a dimostrazione che LeU ha dato maggiore importanza alla geografia interna del Pd piuttosto che alla scelta di battere il centrodestra."

Questa alleanza, ciclicamente, dai renziani del Pd verrà sbandierata a livello nazionale per sottolineare l'incoerenza di Liberi e Uguali, le tensioni tra le varie componenti del partito e tra i suoi principali esponenti... valeva la pena, pertanto, allearsi con Zingaretti? Specie in questo momento, all'avvio di una nuova esperienza politica in contrapposizione al Pd?

E quale potrà essere adesso l'opinione di quegli elettori di sinistra dopo che LeU ha dato il proprio assenso ad un'alleanza con il Pd, se non lo sconforto per l'ennesima prova di incoerenza? 

Una decisione sbagliata, quella di LeU, che avrà conseguenze negative anche sul risultato delle politiche... a tutto favore dell'astensionismo o del Movimento 5 Stelle. Proprio l'esatto contrario di ciò che Bersani voleva evitare!