Nunzio Viola aveva 53 anni ed abitava a Collesalvetti. Lorenzo Mazzoni aveva 25 anni e risiedeva a Livorno. Entrambi erano dipendenti della Labromare, azienda che si occupa di di bonifiche di impianti industriali.

Il 28 marzo, intorno alle 14, sono morti in seguito all'esplosione di un serbatoio, nelle vicinanze del quale stavano lavorando, all'interno del porto industriale di Livorno. Un loro collega è rimasto ferito gravemente.

Il serbatoio interessato dallo scoppio si trovava all'interno del deposito della società Neri e conteneva oli combustibili, in particolare acetato di metilene.

Queste le parole del sindaco di Livorno Nogarin a commento di quanto accaduto: «Siamo di fronte a una tragedia immane. Tocca contare l'ennesimo incidente sul lavoro che strappa due uomini innocenti alle loro famiglie. In questo momento drammatico per tutta la città il mio primo pensiero è per loro. A queste mogli, madri, figli.

A ognuno di loro va il mio più profondo cordoglio, il mio sostegno e la massima vicinanza. Più forte del dolore, in questo momento, è soltanto la rabbia. Perché tutto questo è inaccettabile. Quanto ancora, mi chiedo, deve allungarsi l'elenco delle vittime e delle tragedie consumate sui luoghi di lavoro prima che si riesca a fare qualcosa?

A tutti i lavoratori, in particolare a quelli che operano in ambiente portuale, la politica deve garantire costantemente la massima sicurezza e non le vuote chiacchiere. La fine di una vita non ammette tentennamenti e impone risposte coraggiose; soprattutto impone risposte immediate.

In questo momento le autorità preposte sono impegnate a far luce su questa terribile vicenda, mi auguro che riescano a chiarire al più presto le dinamiche dei fatti e accertare le eventuali responsabilità.»

Il 29 marzo, a Livorno sono state indette 8 ore di sciopero per la sicurezza nei luoghi di lavoro. Per ricordare le vittime una fiaccolata partirà alle 21 da piazza della Repubblica, per poi sfilare nelle strade di Livorno per concludersi davanti all'Autorità Portuale.