Se si volesse riassumere in una frase ciò che davvero interessa agli italiani, si potrebbe dire che le priorità sono semplici e concrete: avere uno stipendio adeguato al costo della vita, andare in pensione prima di essere troppo vecchi per godersela, poter contare su una scuola pubblica, un trasporto pubblico e una sanità pubblica efficienti e poter girare per le strade della città senza la paura di essere aggrediti, scippati o violentati. In altre parole, le esigenze reali della popolazione si concentrano su temi essenziali per una vita dignitosa.

Eppure, guardando il dibattito politico e mediatico, sembra di assistere a un mondo parallelo. I titoli dei giornali e i talk show televisivi si accaniscono su temi come l’autonomia differenziata, la separazione delle carriere in magistratura, il premierato, le chat dei politici, gli scandali del momento e le vicende personali di personaggi più o meno influenti. Temi che, seppur importanti sotto il profilo istituzionale, risultano del tutto lontani dalle urgenze quotidiane della maggioranza dei cittadini.

Il risultato? Un disamore crescente verso la politica e le istituzioni, che si traduce in un’astensione sempre più alta alle elezioni. Non è un caso se ormai oltre il 50% degli italiani sceglie di non andare a votare. Non si tratta solo di disillusione, ma di una vera e propria sfiducia nel sistema, che appare sordo e distante dai problemi reali.

Nel frattempo, il carovita morde sempre di più, con stipendi fermi da decenni e prezzi in costante aumento. Andare in pensione a un’età ragionevole sembra un miraggio, mentre il welfare pubblico mostra falle sempre più evidenti, con ospedali sovraffollati, scuole prive di fondi e trasporti pubblici insufficienti.

Di fronte a tutto questo, il cittadino medio si chiede: “Ma questi politici si rendono conto della realtà in cui viviamo?”.

Se la politica vuole riconquistare la fiducia dei cittadini, deve tornare ad occuparsi di ciò che conta davvero: garantire una vita dignitosa a chi lavora, offrire un futuro ai giovani e assicurare servizi pubblici all’altezza delle necessità. Altrimenti, il divario tra istituzioni e popolazione continuerà a crescere, con il rischio di una democrazia sempre più debole e svuotata di partecipazione.