Il patriarca di Mosca e di tutte le Russie Kirill ha chiesto un cessate il fuoco natalizio in Ucraina e nel Donbass.

"Io, Kirill, Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, invito tutte le parti coinvolte nel conflitto intestino a stabilire un cessate il fuoco natalizio dalle 12:00 ora di Mosca del 6 gennaio alle 12:00 del 7 gennaio, in modo che gli ortodossi possano partecipare ai servizi religiosi della vigilia e del giorno di Natale".

Questo è l'invito che il patriarca della chiesa ortodossa russa ha pubblicato giovedì sul proprio sito web, in occasione del Natale ortodosso che si celebra, secondo tradizione, il 7 gennaio, in base al calendario giuliano. 

Appresa la notizia - si fa per dire, perché è difficile non credere ad una regia del Cremlino - Vladimir Putin ha incaricato il ministro della Difesa Sergei Shoigu di dichiarare un cessate il fuoco lungo l'intera linea di contatto in Ucraina, per 36 ore, chiedendo all'Ucraina di fare altrettanto.

La risposta di Kiev è arrivata con un post su Twitter del primo consigliere di Zelensky, Mykhailo Podolyak, che ha dichiarato che non ci potrà essere una "tregua temporanea" fino a quando le forze russe non si saranno ritirate da tutte le aree che hanno occupato, definendo successivamente la proposta  un "gesto di propaganda", un "banale stratagemma" e un tentativo della Russia di sollecitare pressioni sull'Ucraina da parte dei paesi europei, facendolo passare come gesto umanitario.

Inoltre ha dichiarato che la Russia stava solo cercando di guadagnare tempo per riorganizzarsi.
 
Anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha commentato la proposta di Putin affermando che il presidente russo stava semplicemente "cercando di trovare un po' di ossigeno".


Oggi, il presidente turco Erdogan ha parlato sia con Putin che con Zelensky. Oltre ad accusare l'occidente di utilizzare l'Ucraina per combattere contro la Russia, Putin, alla luce della disponibilità di Erdogan nel voler mediare una soluzione politica al conflitto, "ha ribadito che la Russia è aperta a un dialogo serio, purché le autorità di Kiev soddisfino le richieste più volte avanzate, tenendo conto delle nuove realtà territoriali" (fonte Tass).

Anche Zelensky, oggi, ha avuto una conversazione telefonica con Erdogan, a cui ha chiesto nuove armi, la necessità di smilitarizzare la centrale nucleare di Zaporizhzhia e l'intervento turco per effettuare un nuovo scambio di prigionieri ed aumentare i volumi di traffico del corridoio del grano.

Su un possibile piano di pace, Zelensky ha fatto sapere che la Turchia avrebbe dato la propria disponibilità all'attuazione della formula in dieci fasi proposta da Kiev.