Saranno adesso i ministri Nunzia Catalfo (Lavoro) e Stefano Patuanelli (Sviluppo) a doversi occupare delle beghe, non poche, rimaste aperte sul tavolo in relazione al capitolo crisi. Questo giovedì tocca alla vicenda Alitalia, la cui vendita che doveva concludersi a breve già un anno fa è ancora in alto mare.

Nell'incontro odierno che si svolge al ministero del Lavoro i sindacati sono chiamati a concordare la proroga della cassa integrazione straordinaria - chiesta il 29 agosto scorso dai commissari di Alitalia - iniziata nel maggio 2017 e in scadenza il 23 settembre.

La proroga richiesta dai commissari porterà la cigs per 1.180 dipendenti (di cui 80 comandanti, 350 assistenti di volo e 750 del personale di terra), un numero superiore agli 830 attualmente interessati dall'ammortizzatore sociale, dal 24 settembre al 23 marzo 2020.

La cigs è prevista a rotazione, ma una parte dei lavoratori di terra rimarrà comunque non impiegata.

Ed oltre a questa proroga, arriverà anche quella per la definizione della nuova compagnia, la cui scadenza per la presentazione dell'offerta vincolante era prevista al 15 settembre. La proroga sarà di un mese.

Le questioni ancora da risolvere, alcune forse rimaste in piedi a causa della crisi di governo, riguardano il ruolo di Alitalia all'interno di Blue Skies (joint venture di cui fa parte anche Delta che diventerà socio della newco) perché si vuole la garanzia che alla nuova compagnia sia assegnato un ruolo non di secondo piano nei voli a lungo raggio; l'assegnazione delle partecipazioni azionarie (con Delta Airlines che non intende impegnarsi oltre il 10 percento); le scelte in materia di governance, a partire dalla questione di non poco conto su chi dovrà essere il nuovo amministratore delegato della società.

L'azienda che dovrà nascere avrà coma azionista di riferimento Ferrovie che sarà affiancata da Atlantia, ministero dell’Economia e Delta Airlines.