Può una città intera trasformarsi in un campo di concentramento senza filo spinato?

Può la strada diventare una sorta di enorme prigione senza una vita da sognare aldilà delle sue barriere?

Si, si può, perché succede a numerose sfortunate persone di ritrovarsi improvvisamente senza un posto dove andare, senza un caro o qualcuno che possa accoglierli, è l’inizio di un incubo, l’inizio della vita da “senzatetto”. La sciagura proietta i protagonisti in un mondo fatto di solitudine, indifferenza e degrado, un mondo freddo, che lo diventa ancora di più quando con i pochi stracci in loro possesso tentano di imbacuccare la propria anima lacerata dall’indifferenza generale.