La notizia che più di altre descrive meglio l'attuale smarrimento ai vertici del Partito Democratico è quella relativa all'intramontabile Orietta Berti.

Di che cosa si è resa colpevole per il partito di Matteo Renzi? Di aver detto, durante un'intervista nella trasmissione radiofonica Un Giorno da Pecora, che alle prossime politiche avrebbe votato Movimento 5 Stelle, facendo pure un sacco di "personalissimi" complimenti a Luigi Di Maio.

È sconveniente che un personaggio pubblico esprima il proprio parere in merito alle sue preferenze politiche, in special modo in vista delle elezioni? Sicuramente sì, se lo fa di proposito... ma se gli viene chiesto, perché non dovrebbe rispondere? Inoltre, nel caso della Berti, lei non si è certamente espressa facendo ricorso a motivazioni che avrebbero richiesto una replica e un dibattito.

Ma nonostante questo, il Partito Democratico, sull'orlo di una crisi di nervi, si è appellato all'Agcom per chiedere sanzioni nei confronti di Orietta Berti (!) perché lei (!), e non chi le ha fatto le domande, avrebbe violato la par condicio.

In questo post si può leggere, sulla vicenda, l'indignazione di Luigi Di Maio per il Movimento 5 Stelle, mentre la Berti ha risposto al Pd con un'intervista rilasciata al quotidiano QN spiegando, con molta compostezza ed assoluta eleganza, quanto accaduto e la trasparenza di quanto da lei detto.

Il Partito Democratico, in questa vicenda, oltre a dimostrare la meschina rozzezza che contraddistingue molti dei suoi esponenti, ha anche dimostrato scarsa intelligenza. Infatti, se il Pd non fosse intervenuto sulle dichiarazioni di Orietta Berti, solo in pochi ne sarebbero stati a conoscenza.

Invece, reagendo come ha reagito, il numero di persone che adesso sanno che la Berti voterà per il Movimento 5 Stelle è ovviamente aumentato. Non un grande risultato per il Pd, che si aggiunge a quello più che "drammatico" del sondaggio realizzato da tecnè lo scorso 8 gennaio in cui il Pd, alle prossime politiche, nel maggioritario è dato, insieme agli alleati, al 25% rispetto al 27% di un mese fa e nel proporzionale, da solo, al 20,7% rispetto al 23,3%, sempre di un mese fa.

E con questi dati, come non giustificare l'isteria del Pd nei confronti di Orietta Berti?