"Se rimanere all’età della pietra significa difendere il diritto a un lavoro dignitoso, ben retribuito e contrattualizzato siamo ben felici di non considerarci moderni". Così aveva dichiarato la scorsa settimana la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti, replicando a quanto aveva detto il ministro delle Politiche agricole Gian Marco Centinaio. Il nodo? il ripristino dei voucher - almeno in agricoltura e turismo - tramite il decreto dignità... nella versione, cosiddetta, 2.0!

Ma i sindacati del settore dell'agroindustria non sono per nulla d'accordo e questo lunedì hanno ribadito la loro posizione in una conferenza stampa congiunta (Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil), in cui è stata annunciata una mobilitazione nazionale da martedì 24 a giovedì 26 luglio, per ribadire il no ai voucher e la necessità di mantenere intatta la legge 199, in concomitanza con la discussione in Parlamento del decreto dignità.

"I voucher in agricoltura esistono già e sono disciplinati con limiti ben definiti - hanno dichiarato in una nota Galli (Flai), Rota (Fai) e Mantegazza (Uila). - Abbiamo deciso di mobilitarci e presidiare la Camera, nei giorni di discussione del decreto, per impedire che si torni a un sistema penalizzante per i lavoratori, la legalità e la tracciabilità.

È inaccettabile pensare di ridurre la precarietà con norme ad hoc sul lavoro a tempo determinato e sul lavoro somministrato e, contemporaneamente, ampliare l’utilizzo dei voucher rispetto a quanto già previsto dalla normativa, in un settore nel quale il 90 per cento dell’occupazione è stagionale e a chiamata.

Da quando la legge ha introdotto trasparenza, attraverso un sistema telematico di gestione, l’utilizzo dei voucher è sceso in maniera drastica e, guarda caso, sono aumentate le giornate di lavoro dipendente retribuite regolarmente dalle aziende. Non siamo disponibili a tornare indietro, a quando i voucher venivano utilizzati da troppe aziende come salvacondotto da mostrare in caso di ispezioni in azienda.

In agricoltura si assume anche a giornata. Ci sono tutti gli strumenti contrattuali per affrontare le campagne estive di raccolta. Prima di pensare a cambiamenti poco chiari, chiediamo a questo governo e ai suoi ministri di far funzionare le norme esistenti."