Toh! A Singapore ti aspetti che la Mercedes riprenda a macinare il proprio passo con migliori tempi e pole su un circuito a lei favorevole e poi, alla fine, ti accorgi che non è così... La festa è finita per le vetture tedesche che, pur rimanendo d'argento, adesso però sono un po' meno frecce.

Il merito, senz'altro, è di Leclerc che sembra aver preso gusto a stare davanti a tutti, tanto che, questo sabato, dopo aver fatto la migliore prestazione in FP3, si è ripetuto pure in qualifica, mettendo a segno il miglior tempo della Q2 con 1:36.217.

Ma non dobbiamo neppure dimenticare i meriti della scuderia, perché l'altro ferrarista Vettel, a sua volta, ha messo a segno il terzo tempo, staccato solo di un paio di decimi dal compagno di squadra. Non può certo essere un caso.

Hamilton ha provato in ogni modo a prendersi la pole, come facevano intuire le traiettorie al limite con cui nell'ultimo giro utile ha sfiorato i muri del circuito di Marina Bay Street... ma inutilmente, visto che è riuscito a prendersi la seconda piazza, ma solo per pochi millesimi.

A fine della Q2, l'espressione incredula disegnata sulla faccia di Torger Christian Wolff, meglio conosciuto come Toto e direttore esecutivo del team Mercedes, riassumeva meglio di qualsiasi parola la delusione per aver mancato la pole.

In seconda fila, in quarta posizione ed a sei decimi da Leclerc, partirà Verstappen con la Red Bull, macchina che alla viglia del GP di Singapore era data come unica seria concorrente della Mercedes per la vittoria.

In terza fila l'altra Mercedes di Bottas, con quasi un secondo di distacco, non particolarmente brillante nel terzo settore di questo tracciato, e l'altra Red Bull di Albon che, almeno in prova, sembra riuscire a tenere il passo del suo compagno di team, anche se rispetto al miglior tempo ha accumulato un ritardo di 1,2 secondi.

A completare la griglia dei primi dieci classificati, al settimo posto troviamo (ormai stabilmente) la McLaren di Sainz, seguita dalle Renault di Ricciardo ed Hulkenberg, mentre decimo è Norris con l'altra McLaren. Questi quattro piloti sono racchiusi nello spazio di mezzo secondo.