Secondo quanto riferisce il quotidiano Haaretz, è durata circa quattro ore la riunione che ha portato il governo israeliano nella serata di lunedì alla decisione di rimuovere i metal detector dai punti di accesso della Spianata delle moschee.

Dopo neanche 24 ore dalla dichiarazione che i metal detector sarebbero rimasti, accompagnata dalle solite frasi retoriche e sopratutto provocatorie di alcuni dei falchi della destra ultrà che sostiene il governo Netanyahu, il premier israeliano ha dovuto fare marcia indietro, annunciandone la rimozione che è iniziata immediatamente, già nelle prime ore della notte.

Accogliendo il suggerimento delle forze di sicurezza israeliane - polizia, esercito, Shin Bet - il Governo ha stanziato 100 milioni di sheqel (poco meno di 25 milioni di euro) per installare nella città vecchia di Gerusalemme delle soluzioni tecnologiche non invasive (soprattutto telecamere per il riconoscimento facciale) che possano garantire ugualmente la sicurezza di visitatori e pellegrini.

In seguito all'installazione dei metal detector, il presidente dell'Autorità Palestinese Abu Mazen ha annunciato la sospensione di qualsiasi forma di collaborazione con le forze di sicurezza israeliane, l'Onu ha indetto una riunione del Consiglio di sicurezza, vi è stato l'inizio di una crisi diplomatica con la Giordania ed almeno sette persone sono morte in seguito a questa vicenda. Senza dimenticare neppure la possibilità concreta dell'inizio di una terza Intifada, a cui - in un primo tempo - il governo israeliano sembrava voler arrivare.

Forse, a far cambiare idea a Netanyahu e ai suoi ministri, è stato quanto accaduto domenica con il tentativo di accoltelamento di una guardia dell'ambasciata israeliana ad Amman che, facendo fuoco per difendersi, ha ucciso un passante.

Per porre rimedio all'incidente è stato inviato ad Amman Nadav Argaman, capo dello Shin Bet. In giornata il re Hascemita Abdullah II, custode della Spianata delle moschee e della moschea di Al-Aqsa, ha avuto un colloquio telefonico con Netanyahu a cui ha fatto presente, senza mezzi termini, che i metal detector avrebbero dovuto essere smantellati, ripristinando lo stato originale dei luoghi.

Quale sia stato, più di altri, l'argomento che abbia convinto il Governo di Israele è difficile dirlo, fatto sta però che i metal detector non sono più presenti ad ostacolare l'accesso ai punti di ingresso della Spianata delle moschee.