«Lo scorso anno - ha ricordato il presidente della Roma James Pallotta - abbiamo richiesto il VAR in Champions perché ci avevano rovinato la semifinale e questa sera, nonostante ci fosse, siamo stati derubati.

Schick è stato atterrato in area, il VAR lo dimostra, e non viene fatto niente. Sono stufo di questa merda. Mi arrendo.»


Al minuto 115, nel secondo tempo supplementare, dopo aver rivisto le immagini sul monitor in campo, l'arbitro della sfida tra Porto e Roma, il turco Cuneyt Cakir, concede un calcio di rigore per la squadra di casa per una trattenuta in area di Florenzi su Fernando. Alex Telles trasforma dal dischetto portando il risultato della partita sul 3-1, con il Porto virtualmente qualificato ai quarti della Champions 2019.

Scaduto il tempo regolamentare, nei minuti di recupero, il romanista Schick viene atterrato nell'area del Porto da Marega. L'arbitro Cakir non interviene perché non si accorge del fallo. Qualche secondo dopo, il Var lo avverte del possibile rigore che, rivisto da varie posizioni appare netto.

A questo punto accade l'impensabile. Dato che il Var aveva evidenziato un possibile fallo sfuggito all'arbitro, quest'ultimo non poteva che avere due scelte: o assegnare il calcio di rigore o andare di nuovo al monitor in campo per valutare di persona se il fallo fosse tale.

Invece accade l'incredibile. Il Var che aveva individuato il possibile fallo si sostituisce all'arbitro dicendo che non è più fallo con quest'ultimo che fa così continuare il gioco, quando invece le immagini evidenziano invece un evidente contatto tra i piedi di Marega e Schick.

La partecipazione alla Champions League 2018/19 per la Roma ha avuto un impatto sui conti di circa 60 milioni di euro. Non poco... il problema, però è che nella passata stagione l'approdo in semifinale aveva fruttato quasi 100 milioni di euro. La Roma non è detto che sarebbe approdata alle semifinali, ma degli incassi della Champions è stata privata di certo!

La decisione del turco Cakir ha derubato così la Roma per due volte, una sul piano sportivo e l'altra sul piano finanziario.