I 5 Stelle,  il direttorio ed il sindaco Virginia Raggi, si sono riuniti ieri per trovare una soluzione, pratica e mediatica, a quello che i media hanno etichettato come il Caos di Roma.

Virginia Raggi, durante il suo intervento alla commissione Ecomafie, ha ammesso di essere stata a conoscenza dell'iscrizione nel registro degli indagati del suo assessore Muraro.
Successivamente, si viene a sapere che anche Luigi Di Maio, in quanto responsabile degli enti locali all'interno del Movimento, era a conoscenza che la Muraro fosse indagata. Repubblica pubblica i messaggi inviatigli dalla senatrice Taverna che lo avrebbero informato della vicenda. Anche lei sapeva. Secondo una ricostruzione de La Stampa, Di Maio avrebbe detto di aver letto la mail che lo informava della Muraro, ma di non averla capita! (Inutile riportare l'ironia espressa sui social. È sufficiente immaginarla.)

Ricapitolando. Il problema, adesso, è la trasparenza che i 5 Stelle  hanno sempre propagandato, ma che invece sarebbe venuta meno, con i vertici che, pur sapendo di un "problema", hanno evitato di renderlo pubblico. Il sindaco di Parma Pizzarotti per una situazione analoga, oltretutto risibile dal punto di vista giuridico, è sotto minaccia di espulsione.

Una situazione tafazziana, visto che i 5 Stelle hanno contribuito a crearla in assoluta autonomia. La stampa di regime, e  anche questo è un fatto, ha avuto la possibilità di cucinare l'evento che gli è stato fornito già bello che preparato. Non ha dovuto far altro che metterlo in forno ed impostare la temperatura.

Per cercare di arginare il disastro mediatico da loro stessi causato, i vertici dei 5 Stelle si sono riuniti con il sindaco di Roma per trovare una soluzione che possa "miracolosamente" trovare una via d'uscita per salvare la capra della Raggi ed i cavoli del Movimento.

Finora, da quanto fatto filtrare, non sembra che ciò sia possibile. Gli ultimi aggiornamenti danno il direttorio intenzionato ad azzerare alcune delle nomine della Raggi, compresa quella della Muraro e quella di De Dominicis "inquinata" dall'intervento dello studio  Sammarco, mentre il sindaco, prima accondiscendente, starebbe invece puntando i piedi e resistendo sulle sue scelte.

Per cercare di ricomporre quella che si configura come una frattura tra il Movimento 5 Stelle e Virginia Raggi, calerà su Roma il nume tutelare del Movimento, Beppe Grillo il cui arrivo è stato  annunciato in giornata. Nonostante avesse tentato di star fuori dalla diatriba, non sembra che i suoi successori abbiano ancora l'autorità di imporre una linea. Quindi, ancora una volta, siamo al Grillo pensaci tu.

Per quanto riguarda i protagonisti della vicenda, a differenza del solito, non hanno rilasciato dichiarazioni social, ad esclusione di Di Battista che, saltato il suo incontro di ieri della campagna contro il referendum, non rinuncerà comunque a quello di questa sera, a Nettuno.