Dazn ha proposto alla Lega Serie A di "spalmare" la programmazione delle partite in 10 orari diversi. Questa dovrebbe essere la loro collocazione.

Quattro partite al sabato, una alle 14.30, la seconda alle 16.30, la terza alle 18.30 e quella della sera alle 20.45.

Cinque gare la domenica, così suddivise: 12.30, 14.30, 16.30, 18.30 ed infine quella alle 20.45.

Al lunedì rimane fissato il posticipo alle 20.45.

Se una simile ripartizione  può favorire gli ascolti di coloro che preferiscono vedere una partita di calcio dal divano, è evidente che chi avesse intenzione di andare allo stadio sarebbe penalizzato, ammesso che in futuro la vendita di biglietti e abbonamenti riprenderà come una volta. 

Oggi, nell'Assemblea di Lega le società di Serie A avevano dato il via libera alla proposta di far disputare le10 gare di una giornata in altrettanti orari diversi, con 13 voti a favore.

Nonostante ciò, la decisione è stata subito dopo annullata, con i club che hanno deciso di votare nuovamente su tale argomento la prossima settimana.

Una stranezza, non minore comunque rispetto alla motivazione alla base della quale vi sarebbe la necessità di far disputare tutte le gare di Serie A in orari diversi: il timore di Dazn di non riuscire ad offrire ai propri abbonati un servizio di streaming "decente", in grado di garantire la visione contemporanea di più partite!

Ma nel bando di assegnazione dei diritti tv perché questo aspetto non è stato chiarito e/o considerato?