È ufficiale: il Conclave inizierà mercoledì 7 maggio. La data è stata fissata questo lunedì dai circa 180 cardinali riuniti nella quinta Congregazione generale in Vaticano. Poco più di un centinaio di loro, quelli con meno di ottant'anni, avranno il compito di eleggere il nuovo Pontefice della Chiesa universale.

Sarà il Maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie a pronunciare il tradizionale "Extra omnes" — "Fuori tutti" — formula latina che segna l'uscita di ogni persona non ammessa al Conclave e l'inizio della clausura nella Cappella Sistina. Da quel momento, i cardinali elettori saranno completamente isolati dal mondo esterno, custoditi all'interno del gioiello artistico di Michelangelo, fino alla fumata bianca e all'annuncio "Habemus Papam".

La Cappella Sistina ha già chiuso le porte ai turisti dal 28 aprile per i necessari lavori di allestimento. Stop anche alle visite ai Giardini Vaticani e alla Necropoli della Via Triumphalis. I cardinali stanno continuando ad affluire a Roma, alcuni in arrivo da destinazioni remote o rallentati da problemi di salute. Per loro è pronta Casa Santa Marta, la residenza vaticana scelta da Papa Francesco, che nel 2013 rifiutò di abitare il sontuoso appartamento papale.

Il Conclave si terrà seguendo le norme stabilite dalla costituzione apostolica Universi Dominici Gregis di Giovanni Paolo II, aggiornata da Benedetto XVI con due Motu Proprio (2007 e 2013). Secondo il diritto canonico, il Conclave deve cominciare tra il quindicesimo e il ventesimo giorno dalla morte del Papa, dopo i "Novendiali", i nove giorni di celebrazioni funebri. Tuttavia, se tutti gli elettori sono già presenti, il Collegio cardinalizio può decidere di anticipare l'inizio.

La mattina del 7 maggio i cardinali concelebreranno la Messa pro eligendo Pontifice, presieduta dal decano del Collegio. Poi, in abito corale, si muoveranno in processione verso la Cappella Sistina, intonando il solenne Veni, Creator Spiritus. Una volta all'interno, presteranno giuramento e si darà inizio agli scrutini. Saranno predisposti i banchi per la votazione e la celebre stufa per la combustione delle schede.

Per eleggere il Papa è richiesta una maggioranza qualificata di due terzi. Sono previsti quattro scrutini al giorno: due al mattino e due al pomeriggio. Se, dopo 33 o 34 votazioni, nessuno avrà raggiunto la soglia richiesta, si procederà obbligatoriamente a un ballottaggio tra i due cardinali con il maggior numero di voti, senza che questi possano votare attivamente. Anche in quel caso, sarà necessario raggiungere i due terzi dei voti perché l'elezione sia valida.

Una volta eletto il nuovo pontefice, il Cardinale diacono più anziano convocherà il Maestro delle Celebrazioni e il Segretario del Collegio. Al neoeletto sarà chiesto: Acceptasne electionem de te canonice factam in Summum Pontificem? ("Accetti la tua elezione canonica a Sommo Pontefice?"). In caso di risposta affermativa, seguirà l'altra domanda: Quo nomine vis vocari? ("Con quale nome vuoi essere chiamato?"). Scelto il nome, sarà ordinata la fumata bianca che annuncerà al mondo l'elezione.

Il nuovo Papa si ritirerà quindi nella "Stanza delle lacrime", adiacente alla Sistina, dove indosserà per la prima volta i paramenti papali, preparati in tre misure diverse. Infine, preceduto dalla croce astile, si affaccerà su Piazza San Pietro dalla Loggia delle Benedizioni, per impartire la solenne benedizione Urbi et Orbi dopo l'annuncio ufficiale dell'Habemus Papam.

Resta incerta la durata del Conclave: c'è chi auspica una scelta rapida, anche per favorire la celebrazione del Giubileo in corso, e chi invece prevede tempi più lunghi, dato il carattere internazionale del Collegio cardinalizio profondamente rinnovato da Papa Francesco.

Il mondo, intanto, si prepara ad alzare gli occhi verso la Sistina in attesa del segnale più atteso: la fumata bianca.