Ieri sera si sono confrontati tra loro in tv su Sky i tre candidati alla segreteria del PD. Giovedì, sui media qualcuno ha pure tentato di fare una graduatoria su chi si sia classificato primo, secondo e terzo... la maggior parte, rimamendo alla realtà, ha cercato di riportare un resoconto degli argomenti trattati e delle differenze che caratterizzano i tre candidati.

Per fare una valutazione sul confronto, bastava solo dare un'occhiata all'espressione dei candidati, ed a quella di Matteo Renzi in particolare. Una faccia, o per essere più corretti, una maschera che proponeva il personaggio che ormai abbiamo imparato a conoscere negli ultimi tre anni.

E le parole che provenivano da quella maschera anch'esse identiche a quelle già ascoltate negli ultimi anni. Se qualcuno avesse sperato in un mea culpa degli errori fatti al governo della nazione e del partito da Matteo Renzi ed un ripensamento delle sue politiche è rimasto deluso.

Lo stesso Renzi di sempre con, se possibile, un ulteriore spostamento verso destra - vedi future alleanze, sicurezza e articolo 18 - quello che abbiamo potuto "ammirare" in tv. Un Renzi, però, che si accontenta se a votare alle primarie adesso andranno almeno un milione di persone. Alquanto ridimensionato rispetto al passato.

Ma la giustificazione c'è! Vi è stata una scissione nel partito, anche se si è dimenticato di ricordare da CHI questa scissione è stata causata.

Orlando ed Emiliano rappresentano il Partito Democratico, almeno quello delle origini. Un partito, forse, anch'esso insensato ma che - qualunque fossero le critiche - poteva comunque definirsi di centro sinistra e che di sinistra qualcosa aveva.

Ma Orlando ed Emiliano sono stati "condannati" dallo stesso Renzi per aver dimostrato quella che al tempo è stata definita responsabilità o disciplina di partito per aver sostenuto o votato provvedimenti che adesso loro giudicano sbagliati. Presi in giro due volte.

I loro nomi domenica saranno presenti sulle schede e saranno ignorati dalle truppe cammellate renziane, motivate dalle clientele e dagli spiccioli che faranno votare i soliti disgraziati felici di mettere una croce in cambio di qualche euro.