“Ho presentato un’interrogazione urgente al Governo per chiedere di non far partecipare la sottosegretaria Boschi alla prossima seduta del Consiglio dei Ministri che avrà il compito di nominare il nuovo presidente della Consob.

Tenuto conto della disciplina generale sul conflitto d’interessi che regola l’attività dei membri del Governo in carica, nonché di quanto emerso dai lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta sul sistema bancario e finanziario, ci sembrerebbe l’unica decisione di buon senso.

La posizione della sottosegretaria Boschi deve essere prima chiarita, altrimenti i dubbi sul suo operato continueranno ad alimentarsi. In questo caso particolare la sua presenza avrebbe il sapore di una forzatura arrogante."

Questo è quanto ha dichiarato in una nota il deputato di Mdp ed esponente di Liberi e Uguali Arturo Scotto.

La Boschi, ancora lei! E sempre in relazione a Banca Etruria e al suo conflitto di interessi causato dal suo interesse per le sorti della Banca a seguito del fatto che il "babbo" ne era vicepresidente e faceva parte del CdA.

Oggi, alla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle banche, era chiamato a testimoniare Vincenzo Consoli, ex amministratore delegato di Veneto Banca.

«Il ministro Maria Elena Boschi partecipò a un incontro con i vertici di Banca Etruria e di Veneto Banca nella casa di famiglia ad Arezzo nella Pasqua del 2014, per un quarto d’ora, nel quale non proferì parola. Dopo di che si alzò e andò via.»

Questo è quanto ha detto Consoli durante l'audizione, aggiungendo che la riunione era stata organizzata perché Etruria aveva ricevuto da Bankitalia una lettera, simile a quella ricevuta dalla sua banca, nella quale gli si chiedeva di aggregarsi con una banca di livello nazionale.

Adesso la ministra si trova a dover affrontare un altro "grattacapo", relativo alla sua presenza, come ministro delle Riforme, in un incontro avvenuto nella casa di famiglia in relazione a delle possibili fusioni bancarie, argomento piuttosto delicato e che non dovrebbe riguardare soggetti terzi, oltretutto regolatori del mercato, a meno che non chiamati ufficialmente in causa per motivi istituzionali.

Stavolta, la ministra Boschi deve aver accusato il colpo, visto che non ha replicato, come ieri era avvenuto dopo le critiche seguite all'audizione di Vegas. Idem, per il Partito Democratico ed il suo giornale di propaganda che non ha neppure riportato la notizia... almeno fino ad ora.

Purtroppo per la Boschi questa non può essere considerata una fake news, una bufala, una balla o qualcosa di simile. Può ancora la Boschi far finta di niente e pretendere di poter essere considerata credibile per ricoprire un incarico di Governo?