Domenica, papa Francesco si è recato a Mosul, nuova tappa del suo viaggio apostolico in Iraq.  A Hosh al-Bieaa, con le macerie che gli facevano da cornice, il Papa ha detto una preghiera di suffragio per le vittime della guerra, introdotta da un breve discorso di saluto ai presenti, concluso con queste parole:

"Oggi, tutti eleviamo le nostre voci in preghiera a Dio Onnipotente per tutte le vittime della guerra e dei conflitti armati. Qui a Mosul le tragiche conseguenze della guerra e delle ostilità sono fin troppo evidenti. Com’è crudele che questo Paese, culla di civiltà, sia stato colpito da una tempesta così disumana, con antichi luoghi di culto distrutti e migliaia e migliaia di persone – musulmani, cristiani, gli yazidi, che sono stati annientati crudelmente dal terrorismo, e altri – sfollati con la forza o uccisi!Oggi, malgrado tutto, riaffermiamo la nostra convinzione che la fraternità è più forte del fratricidio, che la speranza è più forte della morte, che la pace è più forte della guerra. Questa convinzione parla con voce più eloquente di quella dell’odio e della violenza; e mai potrà essere soffocata nel sangue versato da coloro che pervertono il nome di Dio percorrendo strade di distruzione".

Successivamente, Francesco si è recato nella chiesa dell'Immacolata Concezione a Qaraqosh, per salutare la comunità che vi risiede, E' stato lì che al termine della visita ha recitato la preghiera dell'Angelus. 

Prima di congedarsi, il pontefice ha avuto parole di ammirazione per le donne irachene:

"Mentre arrivavo con l’elicottero, ho visto la statua della Vergine Maria su questa chiesa dell’Immacolata Concezione, e ho affidato a lei la rinascita di questa città. La Madonna non solo ci protegge dall’alto, ma con tenerezza materna scende verso di noi. La sua effigie qui è stata persino ferita e calpestata, ma il volto della Madre di Dio continua a guardarci con tenerezza. Perché così fanno le madri: consolano, confortano, danno vita. E vorrei dire grazie di cuore a tutte le madri e a tutte le donne di questo Paese, donne coraggiose che continuano a donare vita nonostante i soprusi e le ferite. Che le donne siano rispettate e tutelate! Che vengano loro date attenzione e opportunità!"
 Ultimo appuntamento di giornata, la Messa allo Stadio Franso Hariri di Erbil.