«Apprendo con grande tristezza la notizia della scomparsa di Gian Marco Moratti. Un grande milanese: imprenditore capace e attento ai bisogni delle persone fragili. La nostra città e la comunità di San Patrignano perdono un riferimento solido. Il mio sincero cordoglio a tutta la famiglia e in particolare a Letizia.»

Queste le parole con cui il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha annunciato la morte di Gian Marco Moratti, 81 anni, presidente di Saras, fratello del più famoso Massimo, ex presidente dell'Inter.

Certamente, anche se meno noto del fratello, Gian Marco Moratti era colui che gestiva gli affari di famiglia. Laureato in Giurisprudenza all’Università di Catania, Gian Marco Moratti era il numero uno di Saras, azienda petrolifera da cui dipendono le fortune di casa Moratti e da cui in passato sono dipese le fortune dell'Inter.

Gian Marco Moratti aveva ricoperto anche l'incarico di presidente dell’Unione Petrolifera Italiana, era stato componente del Comitato interministeriale per il coordinamento dell’emergenza energetica e nei cda del Corriere della Sera, della Bnl e della stessa Inter.

Inoltre, era conosciuto a tutti il supporto, insieme alla moglie Letizia, dato alla comunità di San Patrignano, sostenuta fin dagli inizi, dove spesso si recava.

Come detto, i benefici della famiglia Moratti sono dovuti al gruppo petrolifero Saras, i cui impianti si trovano a Sarroch in Sardegna e costituiscono una delle maggiori raffinerie presenti in Italia, anche se negli ultimi anni l'azienda ha avviato investimenti per lo sviluppo di energie alternative e rinnovabili.

Gian Marco Moratti deteneva il 25% di Saras, mentre un altro 25% della quota di controllo, il resto è quotato in borsa, è detenuto dal fratello Massimo.