I media ci informano dei contenuti della legge di bilancio per il 2017 in base ad un documento inviato dal governo Renzi a Bruxelles. In Parlamento, ad oggi, nessuno ha visto alcun testo. Secondo la prassi, un testo avrebbe dovuto esser presentato già la scorsa settimana.

Consultando i lavori di Camera e Senato, non solo la manovra finanziaria per l'anno a venire non è stata ancora presentata, ma neppure per i prossimi giorni è previsto, al momento, un appuntamento che ne anticipi l'inizio della discussione in uno dei due rami del Parlamento.

In compenso, però, il documento di cui ufficiosamente tutti parlano e che nessuno conosce in dettaglio è arrivato, quello sì in tempo, in Europa e, in base alle dichiarazioni rilasciate da Renzi e Padoan, non sembra sia stato molto gradito.

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha liquidato il possibile invio di una lettera di ammonimento da parte della Commisione UE sulla legge di bilancio 2017 come un fatto normale, di prassi, facendola passare quasi come se fosse la contrattazione di un prezzo in un suq di una città mediorientale.

È ormai risaputo che a Renzi gli zero virgola non appassionino più di tanto. Ma i ministri guidati da Juncker non sembrano avere la stessa idea del premier. A Bruxelles, la differenza tra 2% e 2,3% del Pil conta, vale alcuni miliardi e non è così insignificante.

E le parole rilasciate questa mattina in un'intervista a Repubblica dal ministro delle Finanze Pier Carlo Padoan, non fanno credere che tra Italia e Europa una differenza dello 0,3% sia poca cosa, perlomeno dal punto di vista politico. 

Il solitamente misuratissimo Padoan, stavolta, ha pure superato il capo del Governo in fatto di dichiarazioni roboanti, pronunciando il seguente virgolettato: «L'Europa deve scegliere da che parte stare. Può accettare il fatto che il nostro deficit passi dal 2 al 2,3% del Pil per far fronte all'emergenza terremoto e a quella dei migranti. Oppure scegliere la strada ungherese, quella che ai migranti oppone i muri, e che va rigettata. Ma così sarebbe l'inizio della fine

Una bocciatura della manovra potrebbe avere un peso sull'immagine del Governo in generale e di Matteo Renzi in particolare, soprattutto in chiave referendum. Per questo, facendo leva sull'appoggio americano, Renzi e i suoi ministri sembrano aver imboccato la via dello scontro con Bruxelles.