Sempre più le donne in gravidanza tende a pensare di ricorrere a rimedi naturali a base di erbe per evitare farmaci nel trattamento dei problemi che sorgono in questo particolare e unico momento della vita.

Vi sono alcune problematiche che in misura maggiore rispetto ad altre sono considerate per essere risolte in modo naturale e sono la nausea, le infezioni alle vie urinarie, la stitichezza, i dolori lombari e i malanni di stagione.

E' bene imparare alcune regole di carattere generale da osservare in questi casi.

Anzitutto va sottolineato come le conoscenze della scienza erboristica rispetto ai meccanismi di azione di una pianta o di un estratto durante la gravidanza, sono mediamente più scarse rispetto a quelle che si hanno per singoli componenti contenuti nei farmaci di sintesi.
Evidentemente le industrie farmaceutiche possono investire molto di più in ricerca nel proprio ambito di azione rispetto ai produttori di integratori alimentari che solitamente non hanno dimensioni societarie e disponibilità economiche come le multinazionali farmaceutiche.

Nel primo trimestre di gravidanza in particolare, qualunque tipo di trattamento a base di prodotti erboristici e integratori va effettuato solo in caso di stretta necessità e sotto il controllo medico.

Tra le sostanze vegetali più pericolose in questi mesi dello stato di gravidanza vi sono gli oli essenziali e gli alcaloidi (ad esempio berberina, piperina, teobromina, ecc...) in quanto potenzialmente tossici per il feto e il neonato.
Esempio più famoso è quello della caffeina che può ridurre l'irrorazione alla placenta; pertanto l'assunzione di diversi caffè al giorno è fortemente sconsigliato (uno al giorno non è un problema).

Vi sono poi piante specifiche che sono controindicate in gravidanza quali China, Melograno, Ginepro, piante ad effetto lassativo come Aloe, Senna, Frangola, poi Salvia e Issopo; alcune aumentano la contrattilità uterina, altre possono essere tossiche per il feto o l'embrione.

Vanno usate con moderazione anche le piante deputate di buoni risultati in questo frangente tipo lo Zenzero per la nausea. Nel rizoma dello Zenzero sono infatti presenti sostanze potenzialmente tossiche per il feto per cui è consigliabile, prima di rivolgersi all'utilizzo di questo rimedio di verificare se con l'agopuntura si può ottenere il medesimo risultato.

Attenzione anche alle sostanze che possono essere trasmesse al feto attraverso il latte. Meglio evitare assunzione di isoflavoni di soia e di piante contenenti salicilati in quanto sono componenti che possono essere trasmesse al feto a cui non solo non servono ma possono creare problemi di reazioni allergiche.

Tante mamme richiedono decotti o tisane per aumentare la montata lattea e a questo proposito le piante d'elezione sono Finocchio, Anice, Luppolo, Verbena e Galega. In forma di tisana possono essere tranquillamente assunte anche se non vi sono evidenze scientifiche note del risultato di aumento della montata.
La Galega in particolare va evitata sotto forma di integratore in quanto studi scientifici hanno evidenziato casi di tossicità in animali da foraggio che si nutrivano di questa pianta.
In forma di tisana è innocua ma in estratto secco non vi sono certezze che non vi siano effetti indesiderati di tossicità.

Il vostro erborista di fiducia tutte queste informazioni le deve conoscere, per cui rivolgetevi con fiducia all'erboristeria che dimostra di trasmettervi queste fondamentali conoscenze o, in alternativa, a un medico esperto in Fitoterapia.

Redatto da Clorofilla Erboristeria