In una settimana, tramite il ricorso alla firma elettronica, il referendum per la legalizzazione della cannabis -promosso dai partiti Possibile, Sinistra Italiana, +Europa, Radicali italiani e dalle associazioni Luca Coscioni, Forum Droghe, Meglio Legale, Antigone, Società della Ragione - ha raggiunto il traguardo delle 500mila firme, numero minimo necessario per poter essere approvato dalla Cassazione.

Le firme vengono raccolte tramite il sito referendumcannabis.it ed è la prima volta che la raccolta è effettuata esclusivamente on line. Gli organizzatori, oltre alle firme, ricordano anche l'importanza delle donazioni che comunque stanno arrivando, visto che ogni firma che arriva al comitato promotore costa 1,05 euro. A tal proposito gli organizzatori hanno avuto il supporto di Just Mary, azienda di delivery di cannabis legale che sostiene la campagna.

La campagna aveva portato alla raccolta di 100mila firme nelle prime 24 ore, salite a 220mila dopo due giorni e a 330mila dopo 72 ore. Fino al raggiungimento delle 500mila sottoscrizioni, dopo una settimana dal via.

Tra le richieste dei promotori del referendum, c'è la rimozione delle pene detentive per tutte le condotte legate alla cannabis e la cancellazione della sanzione amministrativa della sospensione della patente di guida per chi detiene cannabis per uso personale. Permane invece il ritiro della patente per chi viene trovato alla guida sotto l'effetto di sostanze stupefacenti.

Ma è presto per cantare vittoria, come ricorda Marco Perduca dell'Associazione Luca Coscioni e Presidente del comitato promotore del referendum:

"In questi giorni, in particolare grazie a questo referendum tutto online sulla cannabis, la stampa italiana ha scoperto che il popolo sovrano quando ha a disposizione strumenti semplici ed efficaci non si sottrae a partecipare alla vita politica.A parte la mobilitazione di grandi partiti come la Lega che ha fatto propri i sei quesiti sulla giustizia del Partito Radicale, per mesi in tutta Italia sono state raccolte centinaia di migliaia di firme per l'eutanasia legale da semplici militanti e, da sabato scorso, al ritmo di 100mila firme al giorno l'Associazione Luca Coscioni e Meglio Legale stanno raccogliendo firme per depenalizzare la cannabis. A fronte di tutto ciò il governo non ha ancora chiarito il termine di consegna in Corte di Cassazione. Mi permetto di ricordare che se la platea degli autenticatori è stata ampliata a parlamentari e avvocati, e se esiste la firma digitale è merito di un ricorso vinto all'Onu presentato da Mario Staderini anni fa, proprio per denunciare gli irragionevoli ostacoli a godere dei diritti civili e politici. Avendo l'Italia adeguato le norme alle raccomandazioni delle Nazioni unite sarebbe un grave ritorno al passato se dovesse discriminare un quesito solo perché presentato dopo il 15 di giugno (come previsto dal decreto semplificazione). Dopotutto siamo sempre in emergenza sanitaria. Spero che il Governo confermi quanto prima il pieno rientro nella legalità internazionale".