È una guerra trentennale quella contro il riconoscimento delle coppie di fatto in Italia.
Era il 1986 quando il gruppo interparlamentare delle "Donne Comuniste" presentava al Senato e alla Camera la prima iniziativa di legge sulle unioni civili, a firma (per le rispettive Camere d’appartenenza) di Ersilia Salvato, Romana Bianchi e Angela Bottari. Nel 1989 l’iniziativa era ripresa dalla deputata socialista Alma Agata Cappiello. Queste proposte neppure vennero messe in discussione.Dal 1992 al 2001 la sensibilità sociale sulla questione aumenta e in Parlamento arriva un profluvio di altre proposte: Radicali, Democratici di Sinistra, Rifondazione Comunista, Verdi, Comunisti italiani… Ma niente di fatto.

 

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