Mentre Israele è alle prese con uno stato di preallerta nel nord del Paese per una possibile guerra contro l'Iran, continuano in Cisgiordania e a Gaza manifestazioni e proteste, anche in vista degli "appuntamenti" di metà mese relativi alla celebrazione del 70° anniversario della nascita di Israele, che corrisponde a quello della Nakba per il popolo palestinese, e allo spostamento dell'ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme.

Nella Striscia di Gaza, questo è l'ultimo venerdì dedicato a manifestare in ricordo della Marcia del Ritorno ed anche quest'oggi si registrano già i primi feriti. Il bilancio, a partire dal 30 marzo, finora ha visto l'uccisione di 47 palestinesi ed il ferimento di altri 8500 da parte delle forze di sicurezza israeliane.

In Cisgiordania, da registrare disordini e feriti tra i palestinesi nei pressi di Nablus, seguiti alla provocazione di una iniziativa promossa da coloni israeliani che, proprio di venerdì (giorno di preghiera per i musulmani), hanno deciso di andare in visita alla Tomba del patriarca Giuseppe, che per i palestinesi è invece il luogo dove è sepolto lo sceicco Yousef Dweikat, provocando la reazione dei residenti locali.

Manifestazioni e scontri che fanno crescere la preoccupazione per quello che potrà accadere il 14 e 15 maggio, anche in considerazione di quanto dichiarato dai vertici di Hamas che hanno invitato mercoledì la popolazione di Gaza ad un'ampia partecipazione all'ultimo appuntamento per le manifestazioni della Marcia del Ritorno fissato per il 14 maggio.

Il 14 e il 15 di maggio saranno giorni decisivi nella storia della causa palestinese, ha affermato Hamas, invitando per quelle date i giovani palestinesi a riunirsi a Gaza City.

"Il mondo sarà testimone delle meraviglie che i giovani di Gaza sono disposti a fare per la ricerca della loro felicità e della loro libertà", ha detto Yahya Sinwar, uno dei principali leader di Hamas.

"Attraverso semplici mezzi di resistenza come gli aquiloni incendiari e le gomme in fiamme, i nostri giovani sono stati in grado di porre la causa palestinese all'attenzione del mondo e imbarazzare il governo di occupazione israeliano", ha poi aggiunto.

 

Aggiornamento alle ore 17.00

Sarebbero due i palestinesi finora uccisi durante le manifestazioni nei pressi del confine che separa la Striscia di Gaza da Israele, 167 i feriti.

Una delle vittime è Jabr Salem Mustafa, 40 anni, ucciso dalle forze israeliane con colpi d'arma da fuoco che lo hanno colpito al petto mentre partecipava alle proteste non violente al confine ad est di Khan Younes, nel sud della Striscia.

Nel frattempo, le autorità egiziane hanno comunicato che a partire da domani, eccezionalmente, sarà aperto il valico di frontiera di Rafah, sul confine tra Egitto e Gaza, in base a quanto comunicato dall'ambasciata palestinese al Cairo.

Aggiornamento alle ore 19.00

È stata confermata una vittima negli scontri odierni in seguito alle manifestazioni al confine della Striscia. Oltre 700 il numero dei feriti a fine giornata.