"Sulla facciata del municipio di Fusignano c'è una targa con su scritto: 'Negli ideali della storia, ne' miti della leggenda, c'è una linea oltre cui comincia il delirio. Questa linea toccarono Mazzini e Garibaldi, nell'anima de' popoli viventi'.

Questa linea toccò anche Sacchi, alzando sempre più l'asticella dello stress, bruciandosi allo stesso fuoco che aveva acceso, chiamandosi alla fine fuori. Ma, pensando a un'altra frase ricorrente dell'Arrigo (in questo mestiere servono tre cose: occhio, pazienza e culo) bisogna ammettere che la massima manifestazione di culo è la nebbia di Belgrado. Mentre l'intervento in due riprese di Berlusconi fa parte dell'alchimia tra le persone: prima lo sceglie, poi lo difende. Eliminato il Milan dal mediocre Espanyol, Sacchi ha contro la squadra e la critica. "Sacchi ci sarà anche l'anno prossimo, cosa che non posso dire per ognuno di voi", dice Berlusconi ai giocatori. Che rinfoderano le scimitarre e si rimettono a lavorare.

E così oggi si può dire che Sacchi ha cambiato il calcio, ha lasciato la sua impronta. Così come io lascio la parola a France Football: nel 2006 vota le migliori squadre del dopoguerra. Primo il Brasile ‘70, seconda l'Ungheria ‘54, terza l'Olanda ‘74, quarto e primo tra i club il Milan di Sacchi. Per World soccer il Milan di Sacchi è semplicemente la migliore squadra di club di tutti i tempi. E adesso non chiedetemi se rivedremo mai una squadra così, in Italia. Non chiedetemelo perché conoscete già la risposta."

Gianni Mura, dalle colonne de La Repubblica, col suo inconfondibile stile, delinea la carriera di Arrigo Sacchi, tecnico tra i più influenti della storia del calcio ma anche personaggio quanto mai divisivo: da una parte i detrattori, convinti  che quel Milan stellare, assemblato con maestria da Berlusconi Galliani e Braida, avrebbe potuto trionfare anche senza una guida tecnica; dall'altra invece, i fervidi sostenitori, pronti a rimarcare come "l'ideologia" sacchiana abbia cambiato per sempre il modo di fare calcio, sovvertendo dogmi e teorie conservatrici e proiettando questo sport verso una dimensione più spettacolare e moderna.