"Questa tragedia ci dice che la responsabilità nostra è quella di favorire percorsi di educazione, di formazione, di vita per i giovani, che siano svolti in piena sicurezza." "... nel mondo di oggi nel quale c'è bisogno di una capacità di gestione della complessità, la possibilità di integrare un'educazione formale verticale ad un'esperienzialità di messa in campo delle proprie competenze è invece un valore aggiunto... dà più strumenti a questi ragazzi per affrontare l'innovazione e il tempo del futuro da protagonisti e non da soggetti passivi.""... ma non può essere messa da parte, sarebbe troppo semplice dire non la facciamo più. Dobbiamo farla e garantire che questa tragedia non possa mai più accadere".
Questo è quanto ha dichiarato la ministra per le Pari opportunità e la famiglia, la sbiadita renziana Elena Bonetti, per la quale - pare di capire, visto il modo alquanto confuso di esprimersi - i ragazzi devono imparare e ad abituarsi a vivere sotto padrone fin da quando vanno a scuola e devono continuare a farlo, nonostante continuino a morire.
Il finale, in cui la sbiadita ministra dice di voler garantire che quanto accaduto non accada mai più, è emblematico nel rappresentare quale sia realmente l'interesse nel volerlo fare, dato che la morte di Giuseppe Lenoci (a lui erano "dedicate" le parole della Bonetti) è la seconda che segue, dopo neppure un mese, quella di Lorenzo Parelli: entrambi erano impegnati in stage per la cosiddetta alternanza scuola-lavoro. Lorenzo Parelli aveva 19 anni, Giuseppe Lenoci 16.
E allora, visto che i politici alla Bonetti non hanno intenzione di venir meno al modello di formazione padronale da loro ideato per la scuola, venerdì gli studenti saranno di nuovo in piazza, in tutta Italia, per fermare un sistema che favorisce precarietà e sfruttamento rispetto all'educazione, lasciando morire, in nome del profitto, chi ha appena iniziato a vivere.
La ministra Lamorgese, quella dell'Interno, in vista della prossima manifestazione ha incaricato il capo di gabinetto Frattasi di inviare ai prefetti una circolare "con la quale, nell'invitarli ad intensificare i servizi di prevenzione a carattere generale e di controllo del territorio, allo scopo di garantirne il regolare svolgimento, ha sollecitato l'attivazione di un canale di preventivo dialogo con i promotori o gli organizzatori delle iniziative, valutando a tal fine anche l'opportunità di un coinvolgimento dei dirigenti scolastici. Tale attività - si legge nel testo della circolare - appare “oltremodo necessaria in considerazione della delicatezza delle tematiche sollevate dal mondo studentesco e della correlata esigenza che ad esse corrisponda una sensibile capacità di ascolto e di mediazione".
I dispositivi che verranno posti in essere, dice una nota del ministero, dovranno quindi essere orientati a "tale linea di azione, nel doveroso bilanciamento tra il diritto di manifestare e le indefettibili esigenze di tutela dell'ordine e della sicurezza pubblica".
Pertanto, anche stavolta le bastonate potrebbero non mancare come già accaduto poche settimane fa.