Sono più di un centinaio le persone che mancano all'appello, e di cui si teme per la vita, a seguito del distacco di una enorme porzione di un ghiacciaio nell'invaso di una diga, di cui ha causato la rottura e la fuoriscita di una enorme quantità d'acqua che ha travolto tutto ciò che si trovava a valle.

La catastrofe ambientale è avvenuta nel distretto di Chamoli dello Stato indiano dell'Uttarakhand, Himalaya occidentale, che delimita il  confine tra India e Nepal.

L'enorme massa di ghiaccio è caduta nelle acque del fiume Alaknanda, causando un'onda che ha spazzato via la diga idroelettrica di Rishiganga, finendo a valle, e riversandosi poi anche nel letto del fiume Dhauli Ganga, causando danni anche ad un'altra diga nell'area di Tapovan.

Il governo centrale ha inviato l'esercito per i primi soccorsi. E così sono stati tratti in salvo alcuni lavoratori della centrale elettrica di Tapovan, spazzata via dal crollo del ghiacciaio

Per il governatore dell'Uttarakhand, Trivendra Singh Rawat, sarebbero 145 le persone disperse, ma il numero potrebbe aumentare, mentre sono stati al momento almeno 9 i corpi finora recuperati. La quasi totalità dei dispersi farebbe  parte del personale che stava lavorando ai due impianti idroelettrici.