Un governo in pieno stato confusionale. Ad essere precisi, in stato confusionale sono i due vicepremier, i capi politici del governo del cambiamento e della propaganda scellerata che finora hanno alimentato e da cui rischiano di venire sopraffatti.

Come riportato già su questo sito, il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha pubblicato sul sito del ministero un comunicato in cui dichiara l'apertura di un'inchiesta sul crollo del viadotto Morandi a Genova, il cui esito entrerà nella procedura di un’eventuale revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia. Lo ha riportato pure nella sua pagina Facebook:


E giustamente, visto che la revoca della concessione ad Autostrade per l’Italia da certa diventa eventuale, chi è stato avveduto e corretto ha fatto notare la differenza della nuova presa di posizione del Governo rispetto a quanto dichiarato in precedenza.

Informato di quanto stava accadendo, il vicepremier Luigi Di Maio ha subito inviato una dichiarazione su Facebook per ribadire che la concessione sarà comunque revocata.

Questa la sua dichiarazione: «Lo dico chiaramente, c'è una volontà politica certa: Vogliamo revocare le concessione ad Autostrade per l'Italia.

Non si può continuare a far finta che nulla sia accaduto. Questa gente continua a far pagare il pedaggio senza portare manutenzione ordinaria e straordinaria ed è ora di dire basta!

Hanno scritto che il Governo frena. Falso! Il Governo accelera e revocherà le concessioni.»


A questo punto è chiaro il problema comunicativo tra i vari membri del Governo che dicono e fanno cose diverse nel giro di poche ore, smentendosi a vicenda in base a documenti da loro stessi prodotti.

Una confusione nelle istituzioni del Paese che è aumentata dalle dichiarazioni dell'altro leader del cambiamento, Matteo Salvini che, pure lui su Facebook, adesso è pronto ad inveire contro chiunque faccia una dichiarazione su quanto accaduto a Genova in cui non condanni Autostrade e i suoi principali azionisti, i Benetton. Da notare che Matteo Salvini che critica pesantemente l'opinione di chi è contrario alla sua propaganda ricopre anche il delicato incarico di ministro dell'Interno.


Visto quanto sta accadendo, il crollo del ponte, evento reale e tragico, si trasforma anche in un evento metaforico che descrive lo stato di degrado di chi rappresenta in questo momento una parte importante delle istituzioni del Paese che, va da sé, non può non essere definito in altra maniera se non completamente allo sbando.