A proporre la candidatura a Oslo al Nobel per la Pace degli operatori del SSN italiano - procedura che segue uno speciale protocollo - è stata Lisa Clark, vincitrice dell'edizione 2017 per il suo impegno per il disarmo atomico.

La statunitense, che vive in Toscana, durante l’epidemia ha prestato attività di assistenza volontaria durante l’epidemia.

Secondo Lisa Clark:“L’abnegazione del personale sanitario italiano è stata commovente. Qualcosa di simile a un libro delle favole, da decenni non si vedeva niente del genere. Il personale sanitario non ha pensato a se stesso, ma a cosa poteva fare per salvare gli altri.Medici e infermieri hanno affrontato la situazione come in guerra, combattendo in trincea per salvare vite e spesso perdendo da loro. Il personale sanitario italiano è stato il primo nel mondo occidentale a dover affrontare la gravissima emergenza sanitaria”.

Inoltre si ricorda che  i medici deceduti per Covid sono stati finora 330, ai quali si aggiungono 80 decessi tra infermieri ed infermiere. 

Ora la candidatura è stata  accettata dalla commissione di Oslo ed è la prima volta nella storia che tutti i sanitari di una Nazione hanno ricvuto tale investitura. Adesso bisognerà attendere dicembre per il responso.

Nel frattempo, il comitato Norvegese per il Premio Nobel ha dichiarato: 

“Il personale sanitario italiano  è stato il primo nel mondo occidentale a dover affrontare una gravissima emergenza sanitaria, nella quale ha ricorso ai possibili rimedi di medicina di guerra combattendo in trincea per salvare vite e spesso perdendo la loro”.