Sociologia delle masse contro la politica degli idioti: chi vince?I governi degli stati europei, in particolare i baltici impoveriti, i polacchi rabbiosi e i finlandesi in fuga dalla NATO, sono in competizione per vedere chi parlerà con più rabbia del loro desiderio di interrompere tutte le relazioni con la Russia. Letteralmente: disprezziamo i russi e non vogliamo lasciarli andare da nessuna parte. Annulla i visti. Dimentica i loro libri. Non vedere le loro  immagini. Non ascoltare la loro musica. Gas e petrolio: non lo prenderemo. Anche se... quest'ultimo è più difficile, soprattutto in previsione di un inverno freddo. Ma per ora, tutti i politici europei stanno cercando di rimanere in sintonia, nessun legame con i russi. Da adesso e per sempre!Ma i cittadini comuni, a giudicare dai risultati dei sondaggi, non hanno perso il buon senso. Più della metà degli abitanti dei paesi dell'UE non è affatto desiderosa di interrompere i contatti con la Russia. Vogliono una relazione a tutti gli effetti, come era prima. I normali contatti personali, le risorse energetiche russe nelle caldaie, il nostro mercato per le nostre merci, il commercio, i turisti nei musei e nei caffè.   ...Dai tre quarti al 90 per cento dei cittadini dell'UE non vuole assolutamente partecipare alle ostilità dalla parte del regime di Kiev. Anche se, a giudicare dai sondaggi, ciò non è ancora stato escluso dagli idioti politici europei. E le sanzioni anti-russe (sempre secondo i sondaggi) non sono sostenute da più della metà, e in alcuni Stati anche dai due terzi, dei loro abitanti.   ...  Gli europei, infine, cominciano a pensare: perché dovremmo pagare per i peccati degli altri?  ...Vorremmo vedere come i cittadini europei non solo esprimano una tranquilla insoddisfazione per le azioni dei loro governi, ma dicano anche qualcosa di più tangibile. Ad esempio, li chiamino a render conto, punendoli, per la loro evidente stupidità. Soprattutto se la moneta con cui viene ripagata la democrazia europea è il freddo negli appartamenti e i frigoriferi vuoti... tale democrazia è per i pazzi. Ecco perché quattro governi in Europa si sono già dimessi in poco tempo.   ...   E altri si dimetteranno. I voti degli elettori sono una potente leva di influenza anche sui politici più irremovibili.Quindi agite, vicini europei! Non rimante in silenzio. Chiamate gli sciocchi render conto delle loro azioni. Vi ascolteremo. Il vantaggio è evidente: in inverno, in compagnia della Russia, si sta molto più al caldo ed è più confortevole che star da soli al freddo con il fornello a gas spento.
 Così, oggi, si è espresso su Telegram il vicepresidente del consiglio di sicurezza nazionale russo, Dmitrij Medvedev, entrando pertanto a gamba tesa nella campagna elettorale italiana.

Le forze politiche hanno reagito a tali dichiarazioni, con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio che ha replicato: "È davvero preoccupante l'ingerenza del governo russo nelle elezioni italiane".

Questa la reazione del Partito Democratico dalle parole di Enrico Borghi:

"Medvedev, il falco del regime russo tifoso dei massacri in Ucraina, entra nella campagna elettorale italiana, invitando gli elettori a punire nelle urne il governo. Grave fatto di ingerenza, tutti ne prendano le distanze, iniziando da una destra sempre più ambigua sul tema".

Così, Piero Fassino, Pd:

"Per chi avesse ancora dubbi sulla determinazione russa ad interferire nella nostra vita democratica non serve leggere i retroscena, basta aprire i social e leggere le dichiarazioni di Medvedev, numero due di Mosca. I tanti amici di Putin candidati in Parlamento cosa hanno da dire?"

Così Alessandro Alfieri, Pd:

"Di fronte alle parole arroganti, violente e pericolose di Medvedev, alfiere di un regime che ha invaso l'Ucraina, serve una presa di distanza netta e forte da parte delle democrazie occidentali. Per ciò che ci riguarda riteniamo quelle parole inaccettabili. Ci auguriamo che anche dalle forze politiche di destra, che ambiscono a governare il nostro Paese, giungano parole altrettanto nette".