Gli scenari riguardanti il mercato del gas naturale sono profondamente cambiati negli ultimi anni. In particolar modo, lo scoppio della guerra in Ucraina ha costretto soprattutto l'Europa ha ridisegnare la propria mappa di approvvigionamento.

Tutto questo ha inciso notevolmente sul meccanismo di formazione del prezzo, che rispetto a qualche anno fa non è più fortemente correlato all'andamento delle quotazioni del petrolio (come succedeva dal dopoguerra), con le variabili del trasporto che sono diventate più determinanti.

Quello naturale può essere spostato sia nella forma gassosa che nella forma liquida (GNL), rispettivamente tramite i gasdotti e le navi metaniere. Queste ultime però hanno costi più elevati, oltre che vincoli che limitano la loro capacità complessiva di trasporto.

A queste si devono aggiungere le turbolenze geopolitiche che talvolta interrompono o costringono ad allungare le rotte di trasporto, con inevitabili conseguenze sul prezzo del gas naturale, che tra ottobre 2023 e dicembre 2024 è rimbalzato tra 1,900 e 3,800 (con l’indicatore RSI che oscillava tra ipercomprato e ipervenduto).